Bonus Renzi 80 euro: chi sono gli incapienti e a quali spetterà nel 2020

Pubblicato il 16 Ottobre 2019 alle 12:16 Autore: Guglielmo Sano

Bonus Renzi 80 euro: in attesa della prossima Legge di Bilancio, sembra chiaro che qualcosa cambierà nelle buste paga dei lavoratori italiani

pile di monete
Bonus Renzi 80 euro: chi sono gli incapienti e a quali spetterà nel 2020

Bonus Renzi 80 euro: in attesa di conoscere i particolari della prossima Legge di Bilancio, comincia ormai a essere chiaro che qualcosa cambierà nelle buste paga dei lavoratori italiani.

Bonus Renzi 80 euro: taglio del cuneo fiscale di 1.200 euro?

Presto bisognerà presentare il Ddl Bilancio all’Ue ma ancora non ci sono particolari certezze sul contenuto della manovra per il 2020. Secondo le indiscrezioni che stanno circolando nelle ultime ore il governo sta vagliando la possibilità di introdurre un bonus vacanza da 20 euro al mese (40 euro al mese a partire dal 2021): tuttavia, non sarebbe erogato mensilmente ma in un’unica soluzione nel mese di luglio di ogni anno, per un importo pari a 240 euro.

Tale bonus vacanza andrebbe quindi ad affiancare quello di renziana memoria che parallelamente sarebbe esteso ai lavoratori con redditi fino a 35mila euro (40 euro al mese dai 26.600 euro di reddito a salire). Al di là delle cifre, si parla anche di 50 euro in più al mese (600 all’anno), pare che la strada che si intende percorrere sia comunque quella dell’estensione della platea dei beneficiari del bonus 80 euro contestualmente alla previsione di un nuovo bonus per chi lo percepisce già. In sostanza, i lavoratori dipendenti con un reddito non superiore ai 26.600 euro l’anno, nel 2020, potrebbero riscontrare un taglio del cuneo fiscale di 1.200 euro circa.

Il bonus verrà esteso anche agli incapienti?

Mentre si pensa anche alla possibilità di trasformarlo da credito a detrazione, il che andrebbe a risolvere le problematiche legate alla restituzione, pare che si stia valutando l’estensione del bonus 80 euro agli incapienti, cioè ai lavoratori con redditi inferiori agli 8.100 euro. Questi ultimi attualmente non versano imposte e dunque non possono avvantaggiarsi di una detrazione: prevedendo un bonus variabile a seconda degli scaglioni di reddito o delle ore lavorate su base settimanale ne potrebbero usufruire però sotto forma di credito di imposta da utilizzare in sede di dichiarazione dei redditi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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