Prezzo petrolio in aumento a gennaio 2020: valore e quotazione

Pubblicato il 9 Gennaio 2020 alle 16:03 Autore: Alessandro Faggiano

Prezzo petrolio in aumento a gennaio 2020: valore e quotazione. Dopo l’attacco missilistico di Teheran alla base USA, il prezzo del greggio è schizzato.

Prezzo petrolio in aumento a gennaio 2020: valore e quotazione
Prezzo petrolio in aumento a gennaio 2020: valore e quotazione

Dopo l’esecuzione ordinata dal presidente Trump del generale iraniano Qasem Soleimani e la successiva rappresaglia di Teheran, il prezzo del greggio ha visto una crescita esponenziale nel giro di pochissimi minuti. Dopo un evento (anzi, due) di questa portata, era più che prevedibile.

L’attacco missilistico perpetrato dall’Iran nei confronti degli Stati Uniti (colpendo una base americana su suolo iracheno) ha fatto saltare l’allarme nell’unica borsa aperta a quell’ora: quella asiatica. Dal momento dell’attacco, nel giro di pochi minuti il prezzo del greggio è schizzato ai 70,50 dollari al barile (facendo registrare un +3,6% nel giro di pochissimi minuti). Poi, il valore si è assestato attorno ai 69 dollari, facendo registrare così, alla fine di quella convulsa giornata, “appena” un +1%.

Qui, la nostra sezione speciale sull’andamento del prezzo del petrolio e sul prezzo dell’oro

L’intervento dell’OPEC per alleggerire la tensione e stabilizzare il prezzo del petrolio

Dall’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (conosciuta con l’acronimo di OPEC) si è rimarcata l’esigenza di stabilizzare il prezzo del greggio ed evitare, in tutti i modi possibili, che si torni a viaggiare sui 100 dollari al barile. Per far fronte alla possibile defezione dell’Iran dal mercato (Trump ha parlato di possibili sanzioni economiche e commerciali), i membri dell’OPEC sarebbero disposti a immettere maggiori riserve sul mercato per mantenere il prezzo stabile.

Con conflitto USA-Iran, schizza valore dell’oro

Uno dei beni rifugio per eccellenza, l’oro, ha visto le proprie quotazioni in forte crescita come conseguenza della crisi internazionale. Qualche ora dopo il raid missilistico di Teheran contro la base statunitense, un’oncia d’oro valeva 1.611 dollari: un picco mai raggiunto dal 2012 in poi. Così come successo per il petrolio, il valore si è poi assestato su livelli più bassi, tornando sotto quota milleseicento e chiudendo a 1.593 dollari.

Come accade in contesti di crisi internazionale, un evento di grande portata politica può far schizzare la volatilità di alcuni beni, con oscillazioni sempre più marcate.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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