Blue Monday: data giorno più triste dell’anno e perché è una bufala

Pubblicato il 20 Gennaio 2020 alle 13:38 Autore: Daniele Sforza

Oggi 20 gennaio 2020 è il Blue Monday, ovvero il giorno più triste dell’anno. Ovviamente trattasi di bufala, ma da dove nasce? Andiamo a scoprirlo.

Blue Monday data giorno più triste dell'anno
Blue Monday: data giorno più triste dell’anno e perché è una bufala

Oggi lunedì 20 gennaio è il giorno più triste dell’anno, tristemente soprannominato “Blue Monday”. Ci sono prove scientifiche alla base di questo postulato? Ci sono addirittura formule matematiche. Si tratta tuttavia di una trovata pubblicitaria nata diversi anni fa, ma che i brand hanno continuato a coltivare nel tempo per spingere le vendite in questo periodo post-natalizio in cui le persone tendono maggiormente a risparmiare più che a spendere.

Blue Monday è una bufala: ecco da dove nasce il giorno più triste dell’anno

Innanzitutto è un lunedì, e più precisamente un lunedì di gennaio. Le feste di Natale si allontanano sempre di più e le prossime vacanze saranno quelle primaverili, a Pasqua. Dunque ancora distanti. C’è anche da dire che l’atmosfera festosa natalizia non ha eguali e a oggi mancano ben 340 giorni al nuovo Natale. Poi è gennaio, fuori è nuvoloso, e anche se non lo fosse le temperature non sono certo gradevoli. Ci attendono giornate grigie e buie (ma dal 21 dicembre le giornate si stanno allungando), senza festoni né luminarie. Abbiamo speso troppo a Natale per fare regali e per mangiare e adesso tocca tendere più al risparmio, anche alimentare (soprattutto se si è esagerato durante le feste). Ancora peggio per chi ha una busta paga che nel mese di gennaio potrebbe essere più bassa rispetto a quanto previsto. E poi è lunedì, lo ribadiamo.

La formula matematica del Blue Monday

La serie di fattori che abbiamo sopra elencato è stata presa in considerazione da uno psicologo, il dottor Cliff Arnall, dell’Università di Cardiff, che ne ha fatto un paio di formule matematiche, al fine di dare un fondamento scientifico alla cosa. Anche se, come spiega Wired, con il tempo si è scoperto che la formula matematica era stata originata da un’agenzia di pubbliche relazioni di Londra, Porter Novelli. La bufala del Blue Monday nasce comunque con un puro intento di marketing. Più precisamente all’inizio del 2005 dalla compagnia di viaggi Sky Travel, che non sapendo come persuadere i clienti a viaggiare anche dopo Natale, pensò proprio di convincerli con la scusa della tristezza del lunedì nero. Il modo in cui venne diffusa tale credenza fu ingegnoso, visto che poi anche altri brand la utilizzarono e ancora oggi se ne parla.

In quale data di gennaio cade il lunedì nero

Il Blue Monday cade ogni terzo lunedì di gennaio, anche se alcuni dicono che sia meglio anticiparlo o posticiparlo (al secondo o al quarto lunedì del mese). La formula matematica che abbiamo citato in precedenza non ha alcun fondamento ed è orfana di alcuni parametri fondamentali per essere una vera e propria formula che ha a che fare con questa scienza. Basti pensare a un coefficiente, il clima, dato come universale, senza dunque considerare le variabili (in Argentina, ad esempio, oggi è piena estate), o la festività del Natale, che non si celebra in tutto il mondo.

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Blue Monday e Happiest Day: due semplici bufale

Quando si è tristi o “depressi” (nel senso leggero del termine), spesso si dice che fare shopping aiuta. Lo dicono i commercianti, ovviamente, per spingere le vendite. E così fece anche Sky Travel, che utilizzò proprio questa motivazione per aumentare le vendite in un periodo non certo felice per il settore. Allo stesso modo, ovviamente, non esiste neppure l’Happiest Day, ovvero il giorno più felice dell’anno, che dovrebbe cadere a giugno, guarda caso attorno al solstizio d’estate (almeno per questo emisfero).

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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