Costo disdetta o disattivazione Linkem: differenza e come non sbagliare

Pubblicato il 19 Febbraio 2020 alle 19:14 Autore: Giuseppe Spadaro

Spesso si crea confusione intorno ai costi da sostenere per disattivare le utenze. Nel dettaglio guardiamo un caso relativo ad un’utenza Linkem.

Modem Linkem
Costo disdetta o disattivazione Linkem: differenza e come non sbagliare

Spesso riferiamo nei nostri articoli di tematiche di interesse per i consumatori. In questo recente articolo, ad esempio, abbiamo parlato della differenza tra cessazione o disdetta del contratto telefonico. Mentre di seguito andiamo ad affrontare un altro argomento. Ovvero il costo della disdetta o la disattivazione di una linea Linkem.

Disdetta Linkem, il caso

Prima di riferire quanto comunicato sul sito della società diamo conto del caso sottoposto da un consumatore al sito specializzato ilsalvagente.it.

Il consumatore ha scritto al sito di aver “dato disdetta all’abbonamento Linkem dopo 24 mesi nel giugno 2019 pagando le ultime bollette arrivate. Adesso a gennaio 2020 mi arriva una bolletta di 24,90€ come costo di disdetta anticipata al servizio (prima dei 24 mesi), contattando il call center mi dicono che in base alla delibera Ag Com 487/18/cons i costi di disattivazione vanno pagati anche per disdetta dopo la scadenza del contratto. È vero tutto ciò? Sono obbligato a pagare? Mi hanno detto che la dicitura della fattura “spese disattivazione anticipata prima 24 mesi” è errata ma che devo pagare lo stesso”.

La risposta pubblicata dal sito è stata fornita previa consultazione di Valentina Masciari di Konsumer Italia. Secondo quanto spiegato: “I costi di disattivazione si applicano a prescindere dal fatto che si sia superato il vincolo o meno; sono costi che il cliente dovrà quindi comunque sostenere nel caso di richiesta di cessazione della linea, sia che ciò avvenga per passaggio ad altro operatore, sia per chiusura definitiva della linea stessa. L’unico caso in cui non si applicano, è quando il passaggio ad altro operatore o la cessazione, dipendono da una modifica unilaterale del contratto. È evidente allora, che si tratta di costi completamente diversi da quelli per cessazione anticipata della linea”.

Di conseguenza la risposta fornita prevede di “contestare formalmente tale dicitura e quindi la fattura che la contiene, e richiedere l’emissione di un nuovo documento corretto. Il pericolo potrebbe essere che magari, fra qualche tempo, venga emessa una fattura contenente la dicitura corretta e quindi un altro addebito: meglio non fidarsi e chiarire tutto”.

La versione ufficiale della società

Dal sito ufficiale della società Linkem vediamo quali sono le informazioni disponibili.

Se interrompo il contratto devo sostenere il costo di disattivazione?

Se decidi di interrompere un contratto Linkem in abbonamento (ad esempio l’offerta Linkem Senza Limiti o Linkem Office) dovrai corrispondere a Linkem il costo di disattivazione pari a quello indicato nell’offerta sottoscritta e reperibile nella sezione Trasparenza Tariffaria del nostro sito.

In ottemperanza alla Delibera AGCOM n. 487/18/CONS, il costo di disattivazione sarà pari all’importo più basso tra 1) i costi sostenuti da Linkem per la disattivazione del servizio (50€ in caso di apparato da interno e 100€ in caso di apparato da esterno) e 2) il «valore del contratto» pari alla media dei canoni che Linkem si aspetta di riscuotere fino alla prima scadenza contrattuale compresi eventuali sconti.

In aggiunta a quanto sopra, se decidi di interrompere il contratto in abbonamento nei primi 24 mesi di vigenza dello stesso, Linkem si riserva la facoltà di addebitarti eventuali sconti goduti e/o l’importo delle restanti rate di prodotti e/o di servizi forniti congiuntamente al servizio internet qualora sia previsto dall’offerta commerciale che hai sottoscritto e sempre a titolo di costo di recesso. Per conoscere i costi di recesso che si applicano alla tua offerta visita la sezione Trasparenza tariffaria del sito www.linkem.com.

Al link, sempre dal sito della società Linkem, è invece specificata la differenza tra rinuncia, recesso e disdetta.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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