Quante persone muoiono al giorno in Italia con o senza coronavirus

Pubblicato il 18 Marzo 2020 alle 20:59 Autore: Giuseppe Spadaro

Quante persone, in base ai dati Istat, muoiono ogni anno in Italia e quali sono le cause più frequenti. Focus su coronavirus e su uno studio internazionale.

Scritta Covid-19
Quante persone muoiono al giorno in Italia con o senza coronavirus

L’emergenza coronavirus, dopo aver colpito pesantemente la Cina, assilla da settimane l’Italia e man mano fa sentire il suo peso anche negli Paesi europei e non solo (qui la notizia della sospensione per 30 giorni del Trattato di Schengen). Vediamo di seguito, in base all’ultimo aggiornamento della Protezione Civile delle ore 18 del 18 marzo, a quanto ammonta il bilancio sanitario in Italia. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus ha riferito il coordinamento della Protezione Civile – sul territorio nazionale, al momento 28.710 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 35.713 i casi totali. Le prime tre regioni più colpite sono: Lombardia 12.266 (casi positivi), Emilia Romagna (3.915) e Veneto (2.953). Al momento in totale vi sono 4.025 persone guarite. I deceduti sono 2.978, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Coronavirus, quanti sono i morti in Italia?

Allargando l’orizzonte rispetto al coronavirus riportiamo i dati Istat secondo cui ogni anno in Italia (stando alle statistiche degli ultimi anni muoiono tra le 600 mila e le 650 persone. I motivi più frequenti di decesso in Italia sono riconducibili a malattie del sistema cardiocircolatorio. A seguire ci sono i decessi causati da tumori. E a seguire molte altre cause come ad esempio i 4 mila morti (sempre su dati statistici) per suicidio. Tutto ciò può essere utile per contestualizzare in maniera corretta i numeri di studio che ha provato ad analizzare le conseguenze mondiali del coronavirus.

Lo studio e le ipotesi

Va evidenziato che numeri e ipotesi sono estrapolati da uno studio che ha compiuto ipotesi sui danni da Covid-19 nel nostro Paese e nel mondo. Come riferito dal sito formiche.net, si tratta di un report dell’Australian National University (Anu). Il report è stato redatto da un team di ricercatori del Centre for Applied Macroeconomic Analysis della Crawford School of Public Policy e delinea sette scenari possibili per il Covid-19, sia Stato per Stato, che a livello globale.

Tra i sette ipotetici scenari presi in considerazione tre scenari (S01-S02-S03) possono essere scartati in quanto partono dalla possibilità che il coronavirus sia limitato alla Cina. E purtroppo sappiamo con certezza che cosi non è. Un altro scenario (S07) è da ritenere improbabile o almeno è al momento da escludere perché ritiene la pandemia ciclica. Degli altri c’è uno che sulla base dei numeri e di tassi di mortalità appare il più probabile. Lo scenario si basa su un tasso di mortalità del Covid-19 in Cina del 2,5% (media gravità) molto vicini a quelli ufficiali validati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con livelli di mortalità pari al 2,3%.

Chiarito che i numeri sono suscettibili di variazioni sulla base dell’efficacia delle contromisure adottate dai singoli Paesi e soprattutto che si tratta di una previsione, lo studio parla dei seguenti ipotetici decessi in un anno: Italia 149 mila morti, Francia 147 mila, Germania 198 mila, Regno Unito 161 mila vittime.

Non solo. Lo studio ipotizza anche le conseguenze economiche. Ed in base allo stesso scenario (S05) il report prevede per l’Italia una perdita di 4,8 punti percentuali di Pil, per un ammontare di 123 miliardi di dollari.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →