Bonus smart working, c’è la proroga: come può essere speso?

Pubblicato il 26 Maggio 2021 alle 11:44 Autore: Claudio Garau
Quarantena e smart working sono compatibili? Ecco la risposta

Bonus smart working, c’è la proroga: come può essere speso?

Tutti ben sanno che la fase di emergenza sanitaria legata alla pandemia è stata prolungata più volte dal Governo. In questi ultimi mesi, il lavoro agile da casa via pc e con una connessione internet attiva ha dunque progressivamente preso piede anche in Italia, sia nel settore dell’impiego privato che in quello pubblico.

Ora, è confermato che il Governo continuerà a garantire un bonus smart-working pari a 516 euro, per arredare gli spazi domestici adibiti ad ufficio o luogo di lavoro. Infatti, l’accoppiata pandemia-lockdown ha costretto buona parte dei datori a ripensare i ritmi lavorativi secondo nuovi schemi e nuovi ambienti.

In base a quanto trapelato nelle ultime ore, dunque, le regole circa il bonus smart working troveranno ulteriore applicazione nei prossimi mesi: infatti, la normativa sul telelavoro sarà oggetto di proroga fino al 31 dicembre di quest’anno, e varrà sia per i dipendenti pubblici, sia per quelli del settore privato.

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Bonus smart working come strumento di welfare aziendale

Il mondo del lavoro negli ultimi quindici mesi è stato stravolto dagli eventi. Se è vero che alcune imprese già utilizzavano lo smart working prima della pandemia, è altrettanto vero che molte altre aziende hanno iniziato a sfruttare lo smart working prorio a partira dalla prima fase di pandemia in Italia.

Anzi, può certamente dirsi che il ricorso allo smart-working ha frenato non poco gli investimenti, per quanto riguarda le spese di arredamento per l’ufficio. A pagarne le conseguenze, soprattutto la filiera del legno-arredo. Ecco perchè, nel quadro degli emendamenti al primo decreto Sostegni bis, trova spazio anche quello che dispone la proroga per l’aumento pari a 516,46 euro (prima 258,23 euro), per i cd. “fringe benefits“. Con essi abbiamo una somma che i lavoratori possono utilizzare per beni e servizi, essendo i fringe benefits degli strumenti di welfare aziendale che permettono alle imprese di cedere ai dipendenti un importo da spendere. Il plafond costituisce certamente una significativa spinta per favorire i consumi e la circolazione di denaro, grazie anche al bonus smart working.

Come sfruttare questo beneficio? Gli utilizzi

Il bonus smart working è stato utilizzato finora per comprare prodotti tecnologici per la didattica a distanza, ma anche dispositivi di protezione individuale e prodotti per l’igiene e la pulizia della persona. Ma c’è un dettaglio su questo benefit che forse non tutti conoscono. Infatti con i citati 516,46 euro è possibile acquistare anche mobili con cui arredare il proprio ufficio domestico.

In buona sostanza, la propria postazione di lavoro da casa sarà arredabile in via del tutto gratuita, in quanto gli arredi saranno di fatto pagati dal Governo. Tra i prodotti acquistabili abbiamo, a titolo puramente esemplificativo:

  • scrivanie regolabili in altezza;
  • sedute ergonomiche;
  • prodotti di illuminazione ad hoc.à

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Gli osservatori, in relazione alla proroga del bonus smart working, fanno notare che il beneficio già sussisteva, ma non a tutti era noto. Inoltre, il precedente limite massimo (258,23 euro) non bastava per allestire nella propria abitazione una postazione davvero rispettosa dei principali criteri di ergonomia e tutela della salute del lavoratore.

Concludendo, appare del tutto evidente che il bonus smart working ben si adatta al mutato scenario del mondo del lavoro, che – presumibilmente – conserverà almeno parte delle nuove regole, anche dopo la fine della pandemia. Considerato dunque il risparmio per l’azienda in termini di costi e l’umore tutto sommato positivo dei lavoratori in telelavoro, è da auspicare che lo smart working – e il correlato bonus smart working- potranno essere elementi caratterizzanti il mondo del lavoro in Italia, anche per i prossimi anni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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