Prescrizione, Berlusconi: “M5S animato da follia giustizialista”

Pubblicato il 10 Febbraio 2020 alle 08:30 Autore: Riccardo Izzo

Il leader di Forza Silvio Berlusconi, con un video sulla sua pagina Facebook, parla della riforma della prescrizione, oggetto delle ultime discussioni all’interno della maggioranza, lanciando un attacco al Movimento 5 Stelle, definiti “dei veri comunisti all’antica” e “animato da follia giustizialista”.

Secondo l’ex Cavaliere con la riforma della prescrizione “cittadini innocenti potranno essere messi sotto pressione per tutta la vita, con le conseguenze drammatiche che questo può comportare sulla vita delle persone e dei loro famigliari. Se ne sono accorti anche all’interno della stessa maggioranza che queste idee sono pericolosissime. Purtroppo per tenere in piedi il governo questa riforma peggiorativa passerà ugualmente: tutti i partiti che compongono la maggioranza saranno ugualmente corresponsabili”.

Cosa prevede la riforma Bonafede entrata in vigore nel 2020?

La riforma della prescrizione (una delle cause dell’estinzione del reato che si attiva con il decorso di un lasso di tempo stabilito per legge, senza che intervenga la pronuncia della sentenza di condanna) che porta il nome del Ministro pentastellato della Giustizia prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, che sia di condanna o di assoluzione.

Secondo Bonafede, la sospensione serve a evitare di lasciare impuniti i colpevoli di reato. Il testo era stato approvato lo scorso anno durante il governo Conte I, all’interno del disegno di legge anticorruzione, lo “Spazzacorrotti”.

Cosa è il lodo Conte-bis?

Il deputato di LeU Federico Conte ha avanzato una proposta di modifica alla riforma appena entrata in vigore che è stata condivisa da quasi tutta la maggioranza e che, contestualmente, avrebbe soddisfatto anche il ministro Bonafede.

Il cosiddetto “lodo Conte-bis” stabilisce una distinzione tra condannati e assolti, con lo stop del decorrere della prescrizione solo per i primi.

In particolare, per i condannati la prescrizione si ferma dopo il primo grado di giudizio mentre il processo prosegue.

Se il condannato subisce una nuova condanna in appello, la prescrizione si ferma definitivamente. Se viene assolto, recupera i termini di prescrizione che si erano temporaneamente congelati; il blocco della prescrizione, dunque, verrebbe applicato solo in caso di condanna in primo e in secondo grado di giudizio.