Guerra Russia Ucraina: partono i negoziati. Cosa ci si aspetta

Pubblicato il 28 Febbraio 2022 alle 11:04 Autore: Guglielmo Sano
Guerra Russia Ucraina: partono i negoziati. Cosa ci si aspetta

Guerra Russia Ucraina: partono i negoziati. Cosa ci si aspetta

Guerra Russia Ucraina: a 5 giorni dall’inizio del conflitto, delegazioni diplomatiche dei due paesi si incontrano al confine con la Bielorussia. Cosa ci si può aspettare dai colloqui? Le rispettive posizioni restano lontanissime e la violenza dei combattimenti sembra tutt’altro che in calo.

Guerra Russia Ucraina: partono i negoziati

Guerra Russia Ucraina: a meno di una settimana dall’inizio del conflitto, delegazioni diplomatiche dei due paesi si incontrano al confine con la Bielorussia nei pressi della città di Gomel, area del fiume Prypyat. Si tratta di un affluente del Dnepr, corso d’acqua che divide in due parti il territorio ucraino: la località è al momento sotto il controllo delle forze russe.

I colloqui al via tra la mattinata e il primo pomeriggio, in teoria, sono volti a trovare condizioni che permettano di abbassare le armi: tuttavia, la possibilità che si possa arrivare a un accordo resta lontanissima secondo praticamente tutti gli analisti. Basta considerare, affermano gli esperti, la distanza delle posizioni con cui i rappresentanti si siedono al tavolo. In breve, da una parte si nega che l’Ucraina possa continuare a essere uno stato sovrano, dall’altra, non si intende prendere in considerazione la cessione di neanche un centimetro del proprio territorio.

Cosa ci si aspetta

Guerra Russia Ucraina: inoltre, sulla buona riuscita dei colloqui pesa l’andamento dei combattimenti. All’annuncio dell’inizio dei negoziati è subito seguito quello da parte del Presidente russo Putin dell’attivazione dello stato di allerta delle “forze di deterrenza”. In pratica, Mosca ha avvertito di essere pronta a fronteggiare eventuali controffensive “esterne”, eventualmente anche con l’uso armi nucleari.

Allora, perché incontrarsi? In ogni caso, le delegazioni russa e ucraina si sono accordate sull’inizio di un dialogo “senza pre-condizioni”. Dunque, nonostante lo scetticismo, il governo di Kiev non poteva non tentare la trattativa. Detto ciò, i russi punteranno alla resa incondizionata del paese: impossibile che rappresenti un punto di caduta accettabile per il Presidente ucraino Zelensky. Quindi, si pensa che il rifiuto ucraino di capitolare verrà usato dal Cremlino per giustificare una maggiore intensità nelle operazioni di invasione.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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