Sondaggi politici Swg, per gli italiani i rincari attuali sono ingiustificati

Pubblicato il 23 Marzo 2022 alle 17:37 Autore: Gianni Balduzzi
Sondaggi elettorali Pd

Sondaggi politici Swg, per gli italiani i rincari attuali sono ingiustificati

La guerra in Ucraina si è sovrapposta a un aumento dei prezzi delle materie prime che era cominciato già in precedenza, e che aveva già cominciato a influenzare il carrello della spesa degli italiani.

Gli ultimi sondaggi politici di Swg si occupano di questo, dell’impatto che la coincidenza tra conflitto e inflazione ha sul sentiment degli italiani.

Ben il 78% percepisce un peggioramento della situazione economica. Quest’estate erano meno del 30%. Quel momento di ottimismo era già passato in autunno, ma la guerra in Ucraina ha fatto decollare i timori. Gli ottimisti, coloro che vedono un’economia in miglioramento, sono solo il 4%. In compenso scendono al 14% quanti sono molto preoccupati per il Covid, che sembra essere passato in secondo piano.

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Il fatto è che davanti agli occhi di tutti vi sono gli aumenti in quasi tutti i settori. Il 93% ha già percepito il rincaro della benzina e del gasolio, l’87% quello delle utenze domestiche, il 76% quello degli alimentari. Finora immuni o quasi sono stati telefonia e servizi internet, streaming, sanità, ma quasi il 50% prevede che l’inflazione colpirà anche questi comparti.

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Sondaggi politici Swg, quasi tutti hanno già cambiato le proprie abitudini di fronte all’aumento dei prezzi

Secondo gli stessi sondaggi elettorali gli italiani pensano che tali incrementi siano ingiustificati e non basta la situazione attuale, la guerra per esempio, a motivarli.

In particolare per quanto riguarda olio e prodotti a lunga conservazione a pensarla in questo modo è il 73%. Riguardo ai carburanti il 69%. Per la pasta e la farina il 59%, e per il gas il 55%.

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La conseguenza pratica di ciò è che la grande maggioranza ha già cominciato a cambiare i propri consumi e a risparmiare. Il 68% lo ha fatto riguardo al divertimento, il 67% nelle spese per gli alimentari, il 66% con le uscite nei ristoranti e nelle pizzerie. La percentuale maggiore di italiani che non pensa di cambiare abitudini, il 28%, si riscontra nell’ambito della sanità, come appare anche naturale. Si tratta, tuttavia, sempre di una minoranza.

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Questi sondaggi politici di Swg sono stati svolti con metodo Cati-Cami-Cawi tra il 16 e il 18 marzo su 800 soggetti.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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