Aumento prezzo grano: cosa sta succedendo e perché. Gli ultimi dati

Pubblicato il 23 Marzo 2022 alle 08:00 Autore: Guglielmo Sano
Aumento prezzo grano: cosa sta succedendo e perché. Gli ultimi dati

Aumento prezzo grano: cosa sta succedendo e perché. Gli ultimi dati

Aumento prezzo grano: è una delle conseguenze più pericolose della guerra in Ucraina. Anche la disponibilità di orzo, un altro cereale fondamentale per il settore alimentare e dell’allevamento, è fortemente diminuita. Cosa sta succedendo?

Aumento prezzo grano: cosa c’entra la guerra in Ucraina?

Aumento prezzo grano: insieme all’orzo, il grano è un cereale fondamentale per il settore alimentare e dell’allevamento. L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a una forte diminuzione della disponibilità sia del primo che del secondo. La guerra alle porte dell’Europa ha inciso su questa situazione in modo determinante, in breve, per due motivi.

L’Ucraina è uno dei principali esportatori di grano a livello globale (negli ultimi 5 anni, Russia e Ucraina insieme hanno rappresentato circa il 30% delle esportazioni di grano e orzo a livello mondiale), la Russia – oltre che di grano, di orzo e semi di girasole – è uno dei principali esportatori anche di fertilizzanti che, come moltissimi altri beni, al momento non può vendere in Occidente a causa delle sanzioni che pesano sulla sua economia.

Di quanto è aumentato?

Aumento prezzo grano: dopo circa un mese di conflitto, il prezzo dell’orzo è cresciuto del 33%, quello del grano di oltre il 20%. Il prezzo dei fertilizzanti, invece, addirittura del 40%. Chiaramente, l’avanzare delle forze russe sta rendendo a dir poco difficile utilizzare le aree coltivabili del territorio ucraino. Inoltre, le spedizioni sono bloccate visto lo stretto controllo russo non solo sui porti del Mar Nero ma anche sulle linee ferroviarie. A questi problemi si somma la sempre più scarsa disponibilità di carburante: un fattore fondamentale per effettuare i raccolti.

Nel frattempo, da segnalare come negli ultimi mesi – a causa dell’aumentare del costo dell’energia – molte aziende europee avevano ridotto o proprio fermato la produzione di fertilizzanti, affidandosi sempre più alle importazioni dalla Russia. D’altra parte, con l’inizio della guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni, le aziende russe hanno fortemente diminuito la produzione visto gli ostacoli posti alla vendita verso l’estero.  Meno fertilizzanti, meno produzione; meno produzione, non solo prezzo più alto ma anche meno disponibilità di prodotti alimentari (anche di origine animale, le carni per esempio, non solo derivati dal grano): questo, in poche parole, il terribile effetto domino che potrebbe ridurre le forniture alimentari per milioni e milioni di persone in tutto il mondo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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