Referendum 12 giugno: colore schede e a cosa corrispondono. Guida

Pubblicato il 7 Giugno 2022 alle 10:23 Autore: Guglielmo Sano
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Referendum 12 giugno: colore schede e a cosa corrispondono. Guida

Referendum 12 giugno: oltre alle elezioni amministrative, domenica 12 giugno 2022, gli italiani sono chiamati a esprimersi anche su 5 quesiti che riguardano proposte di riforma relative ad alcuni aspetti del sistema giudiziario. Per cosa si vota nello specifico? Una guida veloce su tempi e modalità della consultazione.  

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Referendum 12 giugno: per cosa si vota?

Referendum 12 giugno: oltre alle elezioni amministrative, domenica 12 giugno 2022, italiani chiamati a esprimersi anche su 5 quesiti riguardanti il tema giustizia. Da precisare, innanzitutto, che si tratta di un referendum abrogativo: in sostanza, se si è favorevoli ad abrogare la norma in questione si deve segnare una croce sul Sì, invece, se si è contrari alla sua abrogazione, cioè alla sua eliminazione, si deve segnare una croce sul No.

Colori schede e quesiti

Referendum 12 giugno: il primo quesito, sarà riportato su una scheda rossa, è quello relativo all’abrogazione della Legge Severino. La norma vieta di candidare ed eleggere a una carica pubblica persone che hanno riportato condanne in via definitiva a più di due anni di carcere per reati particolarmente gravi (mafia, terrorismo, corruzione concussione) o per delitti non colposi con pena la reclusione da 4 anni a salire.

Il secondo quesito, sarà riportato su una scheda arancione, riguarda la limitazione di alcune misure di custodia cautelare: in particolare, con la vittoria del Sì sarebbe eliminata la custodia preventiva per pericolo di reiterazione del reato in cado di delitti con pena massima 5 anni di reclusione o 4 anni di arresti domiciliari (di va dallo stalking, alla truffa, passando per alcuni reati finanziari e fiscali).

Il terzo quesito, sarà riportato su una scheda gialla, è quello inerente alla separazione delle carriere dei magistrati. Se vince il Sì, a inizio carriera, i magistrati dovranno scegliere se fare parte del corpo giudicante o di quello inquirente (insomma, se diventare giudici o pubblici ministeri).

Il quarto quesito, sarà riportato su una scheda grigia, è quello che riguarda la valutazione dell’operato dei magistrati. Con la vittoria del Sì verrebbe inclusa una componente laica (avvocati ed esperti di diritto) con diritto di voto nei consigli disciplinari.

Il quinto quesito, sarà riportato su una scheda verde, riguarda l’abrogazione dell’obbligo di raccolta firme per i magistrati che vogliono candidarsi al Consiglio Superiore della Magistratura. Con la vittoria del Sì, in breve, qualunque magistrato potrebbe candidarsi liberamente.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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