Referendum 2025: quando e per cosa si vota? I quesiti

Pubblicato il 5 Maggio 2025 alle 17:41 Autore: Guglielmo Sano
Referendum 2025

Referendum 2025: quando e per cosa si vota? I quesiti

Referendum 2025: tra poco meno di un mese gli italiani saranno chiamati a esprimersi su 5 quesiti riguardanti la normativa su lavoro e cittadinanza. Quando si vota esattamente? Cosa potrebbe cambiare dopo la consultazione? Una panoramica delle informazioni fondamentali sull’argomento.

Referendum 2025: quando si vota?

Referendum 2025: domenica 8, dalle 7 alle 23, e lunedì 9 giugno, dalle 7 alle 15, italiani chiamati a esprimersi su ben 5 quesiti referendari. Si tratta di referendum abrogativi: in pratica, gli elettori si posizionano sulla possibilità di eliminare, del tutto o solo in parte, una norma vigente. Sarà previsto il cosiddetto quorum, dunque, perché il risultato della votazione sia valido è necessario che almeno la metà degli aventi diritto si rechi alle urne.

Quali sono i quesiti

Referendum 2025: quali saranno i quesiti a cui gli italiani dovranno rispondere? Di seguito panoramica veloce:

  • Cittadinanza italiana

    L’elettore dovrà dichiararsi a favore o contro la modifica del requisito relativo al periodo di residenza in Italia richiesto attualmente per ottenere la cittadinanza. Nello specifico, si andrebbero a ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza regolare sul territorio necessari per poter diventare cittadini italiani.

    • Licenziamento illegittimo

    Il quesito chiede di esprimersi a favore o contro l’eliminazione della norma che prevede per i lavoratori assunti dopo marzo 2015 nelle imprese con più di 15 dipendenti l’impossibilità di essere reintegrati in caso di licenziamento illegittimo (anche in caso di pronunciamento giudiziario sull’illegittimità).

    • Limite indennità per licenziamento

    Con il quesito ci si pronuncia a favore o contro l’eliminazione del limite all’indennità (al momento pari a massimo 6 mensilità) per i lavoratori licenziati in modo ingiustificato dalle piccole aziende (meno di 16 dipendenti).

    • Contratti a termine

    Ci si esprime contro o a favore delle norme che facilitano l’utilizzo dei contratti a termine (per esempio, quella che permette ai datori di lavoro di non inserire una “causale” a giustificare l’utilizzo di un contratto precario)

    • Responsabilità committente in caso di infortunio

    Il quesito chiede se si vogliano aumentare o meno le responsabilità degli imprenditori committenti (responsabilità che attualmente ricadono su appaltatore e sub-appaltatore) in caso di infortunio o malattia professionale dei lavoratori.

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    L'autore: Guglielmo Sano

    Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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