Dialoghi impossibili: la costituzione per principianti

Pubblicato il 9 Agosto 2012 alle 12:05 Autore: L Undici
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Come dire di No al capocione col fez?

F. “Non so se la memoria storica abbia le gambe corte come le bugie, ma adesso non c’è più nessun pericolo di un ritorno al fascismo. Semmai, il vero pericolo è la corruzione, sono le mafie.”
A. “Lei è malizioso ma un po’ avventato. Corruzione, mafia, non nego che ci siano. Ma non bisogna dimenticare che il fascismo è sempre dietro l’angolo. Si chiama in modo diverso: CasaPound. Black Bloc. I No Global. Gli anarchici rivoluzionari.”
F. “Anche io condanno i gruppi violenti, ma i No Global, sa che anche dei miei amici con la parrocchia erano andati a manifestare? Via, gli anarchici? È gente che dissente, mi sono pure simpatici!”
A. “A me no. Gli estremisti sono il vero pericolo da cui guardarsi.”
F. “Ma se la gente è esasperata e non ne può più di voi, questo non lo può chiamare fascismo.”
A. “Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista. Ma nessuno di voi è nato in un campo profughi.”
F. “Rischiamo di finire tutti sotto i ponti se il governo non decide rapidamente.
A. “Ricordi solo una cosa. L’uomo forte, il grande capo, il governo tecnico, sono tutte scorciatoie per un paese che non vuole crescere. Con la Costituzione del 1948 noi volevamo farlo crescere.”
F. “Sarà, a me, alla gente della mia generazione sembra che siate stati proprio voi con questi meccanismi contorti ad impedire la crescita.”

[ad]A. “No, mio caro giovane. Siamo stati tutti noi. Lei, io, questi simpatici viaggiatori, i proprietari di quelle ville abusive che vede lungo la ferrovia. Lo dica ai suoi radioascoltatori che siamo tutti colpevoli.”
F. “Guardi lo dico sempre di smettere di dire gli altri dovrebbero fare questo, gli altri non hanno fatto quello e di iniziare a dire cosa posso fare io. Tendo a pensare che siamo tutti artefici del futuro, del cambiamento, se lo vogliamo. Colpevoli, no, non mi piace. Le cose non vanno? Allora che ognuno faccia quello che pensa sia giusto.”
A. “Ma lasciamo in pace la Costituzione. E’ l’unica cosa che abbia funzionato in questo strano paese.”
F. “E quindi…”
A. “E quindi, caro il mio amico, siamo quasi arrivati in stazione e io devo prepararmi a scendere. Non ho bisogno di aiuto, la ringrazio, ma sono un po’ lento. Sono un po’ meno giovane del 1948.”
F. Sì, ma non mi ha detto nulla del potere giudiziario … di queste toghe politicizzate, aspetti.
A. Non mi son mai sottratto al giudizio. Non posso più aspettare. Quando si è arrivati bisogna scendere. Permesso, grazie e largo ai vecchi.

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L'autore: L Undici

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