Lavitola e l’eredità del berlusconismo

Pubblicato il 6 Ottobre 2012 alle 12:19 Autore: Matteo Patané

Vediamo quali sono le aberranti accuse a me mosse:

  • Tarantini;
  • Montecarlo;
  • P4;
  • Corruzione Internazionale per Finmeccanica;
  • Avanti!: truffa ai danni dello Stato.


Nello specifico:

  • Tarantini e Montecarlo non serve che mi dilunghi;
  • P4, per averLe insistentemente raccomandato il maresciallo La Monica. Era la fonte che ha quantomeno contribuito a salvare Bertolaso (glielo può chiedere), ci ha coperti nell’indagine sull’acquisto dei Senatori, ha dato una mano sul serio nelle indagini a Saccà (con le intercettazioni) e Cosentino, ed ha eliminato alcune foto che La vedevano ritrato assieme a Bassolino e ad alcuni mandanti della Camorra, per la vicenda rifiuti (sono certo che lei non sapesse chi fossero). Eravamo in grande debito, e lui si era reso conto che Bisignani e Papa lo sfruttavano e lo prendevano in giro promettendogli di andare ai Servizzi, per guadagnare 2000 euro in più al mese. Io lo mantengo da un anno in Senegal. Non c’è nulla di più pericoloso di un amico che si sente tradito, abbandonato e senza vie di uscita;
  • Finmeccanica: Ho seguito solo Panama e Brasile. A Panama come Lei sa, non avevo bisogno di corrompere nessuno, in Brasile non si è concretizzato nulla (non ho alcuna preoccupazione);
  • Avanti!: Realmente ho prodotto false fatture, per ottenere i 2.5 milioni di euro annui appena sufficienti per il giornale (per questo stesso motivo sono nei guai anche: Verdini, Ciarrapico, Mastella ed altri).


Non è mia intenzione rinfacciarLe nulla, ma Lei mi diede la Sua parola (spero lo pensasse sul serio) che avremmo visto assieme Letta e Ghedini per riepilogare quanto da me fatto, e quanto fosse ingiusta la loro avversione nei miei confronti.
Con la presente potrà farlo anche senza di me (La prego di farlo sul serio, credo di meritarlo).

Non voglio impietosirLa (non l’ho mai fatto e me ne vergognerei) e francamente credo di non averne bisogno per ottenere il Suo aiuto.

È necessario però, farLe presente che circa 4 mesi di latitanza e quanto riportato dalla stampa, sono stati sufficienti a:

  • bruciare anni di lavoro;
  • mettere in crisi la mia famiglia;
  • Farmi rompere con la mia storica fidanzata (8 anni e un figlio);
  • Bruciare la mia ambizione di fare politica e la mia immagine in società.


Il tutto, solo per Tarantini. Mi intercettavano per F.M., non hanno trovato nulla, ma hanno beccato parte delle innumerevoli e deliranti telefonate dei “ragazzi”. Hanno proseguito e ascoltato questioni relative all’Avanti!.

Per le vicende che non riguardano Tarantini sto cercando di trattare con la Procura di Napoli per costituirmi a breve e negoziare.

In questo momento ho necessità assoluta del Suo sostegno.
La prego di aver chiaro che si tratta dell’escussione di un credito morale che sono convinto di avere. Altrimenti non avrei mai il coraggio di chiederLo.
Le cose fatte tra noi, le ho fatte scientemente e come tale da uomo. Lei, non sarà mai coivolto! Dico mai e poi mai!!!
Spero che Lei mi conosca abbastanza da crederci (lo spero proprio, mi ha già deluso troppe volte). La prego di scusare la mia crudezza, però è necessaria per non rendere ancora più lungo il “romanzo” che Le sto scrivendo.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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