Elezioni USA: cronaca di due giorni di campagna elettorale in Virginia

Pubblicato il 5 Novembre 2012 alle 19:56 Autore: Carmine Paolo De Salvo

Nell’ultimo fine settimana prima delle elezioni del 6 Novembre, l’uragano Sandy sembra aver di nuovo lasciato il palcoscenico alla contesa elettorale che opporrà il Presidente Obama al suo sfidante Mitt Romney.

Le macchine elettorali dei due sfidanti funzionano a pieno ritmo, soprattutto in quegli Stati in cui ancora entrambi i candidati nutrono speranze di vittoria. Il primo fra questi è certamente l’Ohio, che con i suoi 18 voti elettorali e un esito quanto mai aperto rimane l’obiettivo principale di entrambi i candidati. Per quanto gli ultimi sondaggi vedano costantemente Obama in lieve vantaggio, i Repubblicani non si danno per vinti e continuano a presidiare lo Stato in maniera incessante. Situazione inversa invece in Florida, dove la partita resta ancora aperta, ma il lieve vantaggio e’ a favore di Romney.

Discorso completamente diverso vale per la Virginia, Stato in cui fare qualsiasi previsione rimane quantomeno azzardato. La media sondaggi di Real Clear Politics vede Romney in vantaggio di uno 0,3%, mentre quella fornita dal New York Times mostra Obama in vantaggio di uno 0,9%. In entrambi i casi, i margini di errore da prendere in considerazione per ogni sondaggio rendono queste indicazioni piuttosto irrilevanti e l’esito delle elezioni in Virginia rimane probabilmente il più indecifrabile dell’intero Paese.

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La Virginia, con i suoi 8 milioni di abitanti (pochi meno della Grecia, per intenderci) e 13 voti elettorali, rappresenta un ghiotto boccone per i contendenti e la battaglia sul campo non potrebbe essere più accesa. Nel 2008, dopo un dominio repubblicano durato decenni, la Virginia aveva scelto Obama con un margine di 5 punti percentuali rispetto al candidato repubblicano McCain. A fare la differenza in quel caso erano stati soprattutto i voti democratici delle città del nord dello Stato, Arlington e Alexandria, che, di fatto, costituiscono l’estensione urbana della capitale, Washington, D.C. Nel resto dello Stato, rurale e meno popolato, McCain aveva avuto la meglio, senza però riuscire a ribaltare il massiccio vantaggio accumulato dai democratici al nord.

Nel 2012 la situazione sembra essere simile, con il nord della Virginia che ha visto crescere negli ultimi anni la popolazione di colletti bianchi che votano generalmente per i Democratici e il resto dello Stato che invece rimane a favore del candidato Repubblicano, anche a causa della campagna a favore dell’uso del carbone (di cui la Virginia e’ ricca) che i Repubblicani hanno condotto.

Nell’ultimo fine settimana di campagna abbiamo dunque seguito la campagna elettorale dei Democratici ad Alexandria, citta’ in cui Obama nel 2008 si impose con addirittura il 72% dei voti (dato che impallidisce se confrontato a quello della contigua Washington, D.C., dove il 93% dei circa 600mila abitanti aveva scelto Obama).

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L'autore: Carmine Paolo De Salvo