Il tour dei comizi

Pubblicato il 17 Settembre 2011 alle 11:17 Autore: Livio Ricciardelli
il tour dei comizi

All’apertura di Pisanu infatti sono giunte altre dichiarazioni più o meno nella stessa direzione: se Giuliano Cazzola infatti ha posto le dimissioni del premier come la base per preservare l’eredità politica del Cavaliere, l’area del PdL più di destra ha incominciato a chiedere le primarie nel 2013 e per definire in maniera inequivocabile la leadership della coalizione. Questo Alfano lo sapeva bene e infatti furbescamente davanti ai fanciulli della Meloni ha ricordato come questo tema non sia all’ordine del giorno. Almeno per ora. Lo stesso Alemanno nei giorni scorsi aveva chiesto le primarie per Palazzo Chigi mentre paradossalmente l’ex gruppuscolo liberale del PdL dovrebbe sostenere a spada tratta la leadership berlusconiana anche se con misure compensative quanto mai blande dal punto di vista politico.

A Mirabello invece si registrava l’ennesima capitolo della complessa storia di Futuro e Libertà per l’Italia. Una parabola politica che ricorda, più che quella di Alleanza Nazionale, quella di “Democrazia Nazionale – Costituente di Destra” quando si tentò di dar vita invano, sfruttando tra l’altro la vecchia presenza monarchica di casa nell’Msi dal 1972, ad una forza politica di destra e conservatrice capace di allontanarsi dalle vecchie incrostazioni ideologiche del passato sempre più massimaliste e movimentiste.

Infatti mentre l’anno scorso il discorso di Fini a Mirabello, conseguente all’espulsione di alcuni esponenti del PdL dal partito, era atteso con trepidazione (la7 ci fece la diretta televisiva) quest’anno il copione era molto diverso. In ogni caso Fini ha continuato ad attaccare Berlusconi, ha puntato molto sul rilancio del Terzo Polo (appare molto più convinto, anche perché ha meno carte da giocare, su questo tema rispetto a Casini), ha dato il suo endorsment al referendum elettorale e ha dichiarato che il suo discorso ferrarese dello scorso anno si è dimostrato drammaticamente veritiero.

A suo modo può essere una soddisfazione. Ma dai risvolti politici praticamente nulli considerando la lenta erosione che sta subendo Fli, a livello di esponenti politici e di consensi elettorali, che rischiano di farlo diventare come il vero e proprio “anello mancante” del futuro Terzo Polo.

Uno scenario in costruzione dunque dove purtroppo, come spesso capita, oltre alla politica e ai mercati finanziari (quest’anno quanto mai importanti per la tenuta del governo) si attendono novità anche dal punto di vista delle inchieste della magistratura.

Una magistratura che deve fare il suo dovere, percorrere il suo corso con obbiettività e disciplina. Ma, anche se Berlusconi teme incriminazioni per corruzione, dal punto di vista politico deve essere chiara una cosa: Berlusconi per questa indagine della Procura di Napoli è vittima di un’estorsione. Di conseguenza i fiumi di inchiostro sul tema e le intercettazioni pubblicate sui giornali possono danneggiarlo solo dal punto di vista morale e politico considerando che emerge un quadro di frequentazioni non molto “istituzionale” e cristallino per un Presidente del Consiglio. Ma di queste frequentazioni e di queste abitudini del premier già si sapeva da tempo. Quindi, se c’è un prezzo politico da pagare, esso è stato già pagato da parte del Cavaliere.. Ed è inutile continuare crociate ideologiche su questo scivoloso tema.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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