Monti avvisa Letta: “Patto di coalizione o ce ne andiamo”

Pubblicato il 15 Settembre 2013 alle 17:16 Autore: Redazione

O si fa un patto di governo chiaro, serio e duraturo, o noi non ci stiamo più. E’ questo il messaggio, per niente velato, con cui Mario Monti ha concluso questa mattina la prima festa di Scelta civica a Caorle.

Anche le feste politiche, rituale che si riproduce in ogni colore da decenni, servono in qualche modo a consolidare un gruppo e, in questo caso, ad aiutare la trasformazione in partito politico. Ma sono anche l’occasione per lanciare messaggi chiari, compresi gli ultimatum in linguaggio forbito.

Monti, a Caorle, si è fatto intendere: “Noi non siamo interessati a un governo che abbia un sostegno solo tattico da Pd e Pdl” ha detto, precisando che l’esecutivo non può essere o diventare ulteriormente il terreno di “una estenuante e distruttiva campagna elettorale sulla pelle dei conti pubblici” e che, una volta di più, non fa le riforme che servono. L’unica soluzione, per il leader di Scelta civica, è vedere questa “grande coalizione” come “una scelta strategica e vogliamo una strategia duratura“.

monti

Strategia duratura che, per il senatore a vita, si può codificare e blindare in un modo preciso: “A partire dalla legge di stabilità chiederemo un patto di coalizione come condizione della nostra permanenza in maggioranza e come rafforzamento del presidente del Consiglio e del Governo”.

Sui risultati elettorali che a febbraio erano stati discreti ma al di sotto di molte stime e aspettative, Monti ha la sua versione: “Non ci siamo disinteressati ai voti, però non vorremmo conquistare neanche un voto con la menzogna”. Ad esempio con promesse “che sappiamo non poter essere mantenute o che, fossero mantenute, rovinerebbero l’Italia”. In qualche modo, sembra essere questa la rivoluzione secondo Monti: “Noi possiamo non essere interessanti per la sofisticata stampa politologica perché il nostro non vuole essere il linguaggio della politica ma quello della verità e fra i due purtroppo spesso c’è uno iato enorme”.

Dialoga idealmente con Mario Monti il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, anche lui impegnato a chiudere la Festa popolare a Chianciano Terme: “Chi farà cadere Letta si assumerà una responsabilità grandissima e con costoro, dico chiaramente, non sarà possibile nessun tipo di alleanza politico o di solidarietà politica in futuro“. Il messaggio è più per il Pdl in sé che per il Pd.

casini

Diversi i progetti riservati a Scelta civica (e non solo), ambiziosi e in chiave europea: “Penso occorra un meccanismo di alternanza tra popolarismo e socialdemocrazia. Occorre superare gli ultimi vent’anni, il Ppe non è una sigla, ma l’insieme di valori e politiche, e noi dobbiamo organizzarlo in Italia”. Non ha dimenticato le liti degli ultimi mesi coi montiani, ma ora l’offerta è diversa: “Dovremo essere più intelligenti, e andare avanti come in questi sei mesi, noi, Scelta Civica e il Pdl nelle parti interessate. Abbiamo le idee chiare, la sfida e il destino sono grandi: non c’e’ tempo da perdere, l’Italia merita una politica migliore”.

Sul caso Berlusconi, se Monti si è limitato a dirsi convinto che “nei prossimi giorni prevarrà il senso di responsabilità e che non ci sarà una pericolosa crisi di governo“, Casini pensa che il Cavaliere “farà un atto di grande responsabilità per la storia del suo movimento politico e per la tutela della sua persona e i ‘falchi’ finiranno in gabbia”. Non pronuncia la parola “dimissioni”, ma la fa capire, anche se per lui “Non si può liquidare la vicenda di Berlusconi come una storia criminale, ha ragione sua figlia Barbara”.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

Redazione del Termometro Politico. Questo profilo contiene articoli "corali", scritti dalla nostra redazione, oppure prodotti da giornalisti ed esperti ospiti sulle pagine del Termometro.
Tutti gli articoli di Redazione →