Renzi: “Se si vota asfaltiamo il Pdl”

Pubblicato il 16 Settembre 2013 alle 11:25 Autore: Alessandro Genovesi

Matteo Renzi continua la corsa verso la segreteria del Pd. Ospite ieri alla Festa Democratica di Sesto San Giovanni, storica roccaforte della sinistra in Lombardia, il sindaco di Firenze galvanizza la base dem e si lascia andare ad una previsione sul futuro del governo Letta.

“Il Pdl è al governo e non pensava tornarci” esordisce Renzi, che poi aggiunge “le elezioni a loro non convengono perché questa volta noi non commetteremo errori, questa volta li asfalteremo”, raccogliendo boati e applausi scroscianti dei militanti presenti al comizio, che ormai lo considerano in grande maggioranza il futuro leader del partito.  Per Renzi, quindi, le minacce che sono arrivate  anche ieri da Renato Schifani, capogruppo Pdl al Senato, non si tradurranno in realtà.

Il sindaco, dunque, ostenta una grande sicurezza e si dice convinto che Silvio Berlusconi non farà cadere il governo. “Il Pdl ha paura delle elezioni, quindi Berlusconi, se deve far prevalere l’interesse del suo partito e delle sue aziende, non rompe”. “Al massimo – ipotizza Renzi – il Pdl potrebbe far dimettere i propri ministri” in segno di protesta nel caso venga votata la decadenza dell’ex premier dal seggio del Senato, ma poi “li riconfermerebbe”.

Renzi tra i militanti del Pd

A proposito della decadenza, Renzi è categorico nell’escludere qualunque tipo di salvacondotto per il Cavaliere: “Non esiste alcuna possibilità di salvare Berlusconi, la decadenza va votata”.

Si parla, com’è ovvio, di congresso: “Dovremo essere bravi noi a parlare di proposte concrete e sarà facile perché Gianni Cuperlo é una persona seria e anche Pippo Civati”.

Arriva anche l’ormai immancabile frecciata all’ex segretario Pierluigi Bersani: “L’ultima volta abbiamo perso le elezioni mettendoci a disquisire di giaguari e di tacchini. Questo ci ha costretto alle larghe intese. Voglio un Pd che sappia comunicare e comunicare bene, altrimenti si perde. Basta dire che comunicazione é una parolaccia, certo non può  sostituirsi a concretezza ma se non sei in grado di raccontare una storia condivisa non vinci elezioni”.

Infine Renzi riserva una stilettata anche al Movimento 5 Stelle, il cui elettorato è un suo obiettivo dichiarato: “Hanno buttato via il biglietto della lotteria, – ha spiegato – potevano cambiare l’Italia e si sono occupati degli scontrini. È stata una grande amarezza. E adesso salgono sul tetto della Camera per difendere la Costituzione quando è al piano di sotto che la si deve difendere”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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