Berlusconi “non sarò in giunta, sarebbe una sceneggiata”

Pubblicato il 28 Settembre 2013 alle 18:02 Autore: Redazione

Silvio Berlusconi né i suoi avvocati parteciperanno alla giunta delle elezioni del Senato, il 4 ottobre. Questo è l’orientamento contenuto nella memoria difensiva dell’ex premier consegnata oggi alla giunta.

Silvio Berlusconi nella sua memoria difensiva depositata questa mattina alla segretaria della giunta per le elezioni di Palazzo Madama chiede la ricusazione dei membri della giunta che si siano espressi preventivamente sulla sua decadenza.

Un passo, quella della ricusazione, non contemplato tra le possibilità ai sensi regolamentali, per questo motivo il Cavaliere chiede in alternativa la sospensione del giudizio ed il rinvio alla giunta per il Regolamento affinché si inserisca tale possibilità ai fini di un giusto processo e di un ”collegio giudicante almeno apparentemente imparziale”.

Berlusconi indica nei senatori Stefano di Sel, Casson, Pezzopane, Moscardelli, Pagliari, Cucca del Pd, Buccarella, Crimi, Fucksia, Giarrusso di M5S coloro i quali dovrebbero dimettersi (anche quest’ultima un’eventualità non consentita dal regolamento del Senato).

berlusconi ricusa i membri giunta per le elezioni senato

 

La memoria difensiva di Berlusconi – Sono le cinque argomentazioni in cui sono articolate le 26 pagine della memoria difensiva depositata da Silvio Berlusconi davanti alla giunta del Senato che deve decidere della sua decadenza.

Non imparzialità (e conseguente ricusazione) della giunta del Senato; irretroattività della legge Severino in base al diritto italiano ed europeo; incostituzionalità della legge Severino; necessità di attendere la decisione sul ricorso presentato alla Corte di Strasburgo. Berlusconi ribadisce la non applicabilità al suo caso del decreto legislativo che attua la legge Severino, sostiene che esso introduce una pena accessoria e di conseguenza irretroattiva. Infine, propone di attendere il giudizio della Corte europea dei diritti dell’uomo, sul ricorso da lui presentato e ritenuto “non solo ammissibile ma accoglibile nel merito”.

“Nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell’interessato e di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto”.

“Sospendere il giudizio in corso” fino alla decisione sul ricorso presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Appare necessario, tenendo conto anche degli effetti della declaratoria di decadenza, che si sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte europea”.

La black list del Cavaliere – Sono tre i senatori esclusi dalla ‘black list’ di Berlusconi. Fuori dalla ‘black list’ dei membri Pd della giunta per le Elezioni del Senato di cui, avendo anticipato un giudizio sulla sua decadenza, l’ex premier chiede le dimissioni sono rimaste le democratiche Isabella De Monte, Rosanna Filippin e Doris Lo Moro. I loro nomi non compaiono nella memoria difensiva depositata oggi in giunta.

 

 

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