Studio Osservatorio Primarie PD: sempre più elettori intenzionati a non votare PD se il candidato sostenuto non vince

Pubblicato il 28 Novembre 2013 alle 16:34 Autore: Francesco Anania
primarie pd

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Studio Osservatorio Primarie PD: sempre più elettori intenzionati a non votare PD se il candidato sostenuto non vince

Quando mancano ormai dieci giorni alle primarie attraverso le quali il Partito Democratico eleggerà il nuovo segretario, pubblichiamo per la terza settimana consecutiva (dopo gli studi del 14 novembre sulla partecipazione degli iscritti e del 21 novembre sulla partecipazione dei giovani) i dati dell’Osservatorio “Questioni primarie”, un progetto del gruppo di ricerca Candidate & Leader Selection della Società Italiana di Scienza Politica. Il tema trattato questa settimana riguarda la “lealtà” post-voto dichiarata dagli elettori in occasione delle primarie del 2007, del 2009 e del 2012.

Dai dati emerge come fra i simpatizzanti e perfino fra gli iscritti al PD la mancata vittoria del candidato sostenuto alle primarie possa portare in alcuni casi ad un differente voto alle successive elezioni. Fra gli iscritti, per l’appunto, la percentuale di coloro che si dichiararono incerti sul sostegno al PD in caso di sconfitta del proprio candidato era del 15,7% alle primarie fondative del 2007, dell’11,9% nel 2009 e addirittura del 21,1% nel 2012, mentre coloro che confessano la propria certa defezione cresce dal 2,6% del 2007, al 3,8% del 2009 fino 5,7% al 2012. Fra i simpatizzanti i numeri sono ovviamente più ampi, con le defezioni che aumentano dal 6,1% del 2007 all’11,3% del 2012, cui va aggiunto circa un terzo di elettori che nel 2007 e nel 2012 si dichiararono incerti (sono circa un quinto nel 2009). Per cui coloro che hanno promesso lealtà al candidato vincitore erano poco più della metà nel 2012 ed erano comunque il 60% nel 2007 e il 70% nel 2009.

primarie pd

stategie post-primarie degli iscritti

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strategie pst-primarie dei simpatizzanti

Guardando alla collocazione politica dichiarata dagli elettori, la più alta lealtà al PD riguarda ovviamente coloro che si dicono di centrosinistra (79,1%) e di sinistra (76%), inizia a scendere al 62,3% fra gli elettori di “centro”, mentre soltanto un terzo circa degli elettori di centrodestra o destra che si è recato ai seggi delle primarie pensa di confermare il proprio voto alle successive elezioni se il proprio candidato avrà perso. Per questi ultimi in particolare, quindi, la partecipazione alle primarie del PD più che un abbracciare il partito in vista delle elezioni sostenendo il candidato più affine, è un voto al candidato preferito alla cui vittoria subordinare il proprio sostegno al partito.

primarie pd

collocazione politica e strategia post-primarie

L'autore: Francesco Anania

Classe ‘84, si laurea in Politica e Istituzioni Comparate all’Università degli Studi di Milano. Successivamente consegue il Master in Fonti, Strumenti e Metodi per la Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma e accumula esperienze in diversi ambiti, lavorando tra l’altro presso l’istituto di ricerche Ferrari Nasi & Associati e in Regione Lombardia. Ha pubblicato una raccolta di poesie ed è appassionato di politica, world music e calcio. Collabora con Termometro Politico dal 2013.
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