Alfano “Non torno con Berlusconi”

Pubblicato il 31 Dicembre 2013 alle 10:31 Autore: Redazione
Nuovo Centrodestra

Alfano “Non torno con Berlusconi”

Il Nuovo centrodestra non confluirà in Forza Italia. Ad annunciarlo in un’intervista a Libero è uno dei fondatori del partito nonché vicepremier di governo Angelino Alfano. “Noi non siamo usciti da FI. Si è chiusa l’esperienza del Pdl e invece di aderire alla seconda FI abbiamo deciso di fondare il Ncd. Non abbiamo alcuna ragione di ripensare alle scelte che abbiamo fatto. Se una quota così importante di militanti è già passata con noi dopo solo un mese, vuol dire che c’è uno spazio elettorale che va anche oltre il Pdl. Non vedo quindi il motivo per cui dovremmo rinunciare a questo nuovo movimento che sta dando speranza a tanti cittadini”. Il ministro dell’Interno non chiude però ad un possibile patto di coalizione con Berlusconi in caso di elezioni. “La struttura del centrodestra è sempre stata una coalizione, quindi l’articolazione in quattro partiti che ci ha fatto vincere in passato può tornare ad esserci”.

Alfano, Nuovo centrodestra

Alfano ritorna poi sui motivi che lo hanno portato a rompere con il Cavaliere, suo padre politico. “La separazione è stata dettata dall’interesse comune, perchè non ho condiviso la scelta di una parte del gruppo dirigente che era diventata determinante, senza essere numericamente prevalente, e che ho capito essere diventata capace di orientare il partito su posizioni estremiste” spiega il vicepremier secondo cui “sulle istituzioni, sulla politica economica e sulle riforme Ncd ha una posizione che oggi è più in sintonia con l’elettorato moderato di centrodestra, che ha sempre respinto ogni radicalismo”. Sul rapporto con il Pd, Alfano è altrettanto netto. “Con il Pd noi non abbiamo alcuna alleanza strategica. In comune abbiamo solo il 2014. Firmiamo il contratto di governo, scriviamo le regole e nel 2015 torneremo a dividerci”. Infine lancia una sfida al segretario dem Matteo Renzi che più volte ha esortato il governo ad accelerare l’iter delle riforme. “Non siamo alle minacce, ma se qualcuno ritiene di poterci creare imbarazzo proponendo cambiamenti rapidi della riforma elettorale o del bicameralismo, sappia che noi saremo quelli che spingeranno di più per realizzare queste riforme”.

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