Vendola a Renzi: “Alleanza da conquistare, non siamo portatori d’acqua”

Pubblicato il 4 Febbraio 2014 alle 17:36 Autore: Giacomo Salvini

Il ritorno all’ovile del buon vecchio Casini, alla ricerca perpetua di poltrone, ha allarmato il centrosinistra che per la prima volta si è visto sorpassare nei sondaggi dalla coalizione di centrodestra. Alle ultime elezioni Bersani si alleò con Vendola e Tabacci, esiliando Ingroia e Di Pietro (che probabilmente lo avrebbero aiutato al Senato) mentre ora l’intesa tra Renzi e il leader di Sel non sembra più così scontata.

I rapporti tra i due non sono mai stati molto idilliaci, ma si sa, la tentazione dello scranno governativo farebbe vacillare chiunque. “Renzi è un giovanotto sull’orlo di una crisi di nervi”  e “incarna l’inciucio sublime” strepitava Vendola prima del ballottaggio con Bersani alle primarie. Pierluigi vinse, ma Sel rimase fuori dal governo contro il matrimonio fra i partiti. Alla vittoria di dicembre del sindaco di Firenze, ecco un nuovo Vendola, rivitalizzato dal rottamatore: “io immagino un progetto comune con Matteo Renzi, una nuova coalizione di centrosinistra per correre già alle prossime amministrative”. Ma, quando i malumori sembravano ormai passati, si è messo di mezzo l’Italicum che, notoriamente, svantaggia i partitini per l’alta soglia di sbarramento: “l’Italicum è inaccettabile per l’abnorme premio di maggioranza e la soglia di sbarramento molto alta che non ha nessun paese europeo ad eccezione della Grecia: questo è un modo per esprimere l’ingordigia dei grandi partiti”.

Molti pensano che per i voti bastino le alleanze tra i leader. Ma non è più così. Vanno conquistati gli elettori, non i leader” ha cinguettato in serata il segretario dem che ha cercato di liquidare così la questione anche se, in cuor suo, sa benissimo che per vincere deve riuscire a formare una coalizione forte e coesa almeno sui contenuti per non spaccare ancora di più il partito e regalare altri voti al M5S. “E’ un’alleanza tutta da guadagnare e costruire, nulla è scontato. Al momento il conflitto è molto aspro… se il gioco è che noi siamo i portatori d’acqua, noi potremmo fare altri pensieri” ha risposto Vendola, che al contempo sembra voler fare la voce forte, dimentico del misero 3,2% raccolto alle ultime elezioni. Entrambi sembrano sempre più suscettibili e orgogliosi. Fermi sulle proprie posizioni. Si vedrà.

Giacomo Salvini




L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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