1 Maggio, Polemica infinita, Pelù “Mi scuso con italiani ma Renzi è un bugiardo”

Pubblicato il 2 Maggio 2014 alle 09:14 Autore: Giuseppe Spadaro

Entrambi fiorentini, tra Piero Pelù ed il premier Matteo Renzi non corre buon sangue. Il primo, già leader dei Litfiba, ha avuto già in passato modo di attaccare l’allora sindaco di Firenze accusandolo di “assenteismo”. Ieri Pelù ha sferrato un nuovo colpo a Renzi. Dal concertone del palco del Primo Maggio a Roma. “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”. Dalla Piazza di San Giovanni Pelù ha mandato un messaggio chiaro a Palazzo Chigi. Pelù ha definito Renzi “il non eletto, ovvero il boy-scout di Licio Gelli“.

Per il rocker fiorentino Renzi “deve capire che in Italia c’è una grande guerra interna, e si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. Il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi”. Il rocker fiorentino salendo sul palco ha chiesto un minuto di silenzio “per i morti sul lavoro, per i disoccupati, per i lavoratori di Piombino, di Porto Marghera, del Sulcis, dell’Ilva, e per Mancini: quel poliziotto morto per fare veramente il suo dovere e per scoprire nelle terre dei fuochi quali erano i veleni che venivano interrati”.

Pelù ha attaccato anche Berlusconi: “..maledette toghe rosse, ai servizi sociali l’avete mandato: giù le mani da Silvio e giù le mani da Marcellino Dell’Utri… Ti prego Marcellino torna in Italia ti aspettiamo a braccia aperte”.

primo maggio pelu renzi

Appena tornato in camerino, Pelù ha commentato così le sue dichiarazioni: “Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro. Stasera non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me e comunque la cartina di tornasole è mia madre: mi ha chiamato e mi ha confermato ‘hai detto tutto bene'” ha concluso Pelù.

 elezioni europee pd capolista donna pina picierno

Pina Picierno (Pd) a Piero Pelù “Meno reality show, più vita reale” – Pina Picierno, esponente del Partito Democratico, risponde alle affermazioni di Pierò Pelù. Così la capolista alle elezioni europee nella circoscrizione Sud dai suoi profili social: “Quando la buona politica va veloce succede che pure il rock diventa lento. Piero Pelù esci dai panni del rocker milionario e indossa quelli di chi vive con mille euro al mese. Meno reality show e più vita reale!”

  Grillo riprende sul blog parole Pelù “Il boy scout di Licio Gelli” – Con questo titolo, il blog di Beppe Grillo riprende in un post l’attacco al premier Matteo Renzi lanciato ieri da Piero Pelù dal palco di San Giovanni. “Pelù al concerto del 1 maggio ha parlato di Renzie”, scrive il leader del M5S prima di riportare integralmente le parole del rocker fiorentino: “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”, ha detto ieri Pelù, definendo il presidente del Consiglio “il boy scout di Licio Gelli”.

La replica di Pelù – Piero Pelù, dopo le dichiarazioni al Concertone del 1 Maggio a Roma che hanno scatenato polemiche, sul suo profilo Facebook, riferendosi alla frase “Non vogliamo l’elemosina di 80 €, vogliamo lavoro”, spiega “lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame, non volevo certo offenderVi”. Poi l’attacco a Renzi: “MATTEO RENZI E’ UN BUGIARDO e mente in maniera spudorata sapendo di mentire nei miei confronti, proprio ora ho seguito alcuni TG e in tutti, ripeto in tutti, è stata ripetuta la MENZOGNA CONSUMATA che “Pelù ce l’ha con Renzi perchè non gli ha più fatto fare l’estate fiorentina”. Evidentemente la disinformazia del boy scout di Gelli si è scatenata. Ma sparando cazzate ad alzo zero. Ripeto per la milionesima volta che io ho creato FI.ESTA (FIrenze. ESTAte) nel 2007 con la vecchia amministrazione Domenici ma dopo 10 mesi di superlavoro o LASCIATO quell’incarico DI MIA SPONTANEA INIZIATIVA perchè non mi piacevano i giochi sporchi che si facevano con il denaro pubblico. Chiaro ora? Ho lasciato io nell’ottobre 2007″.

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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