Sanzioni Russia: a soffrire è l’Europa

Pubblicato il 24 Marzo 2015 alle 15:14 Autore: Guglielmo Sano

Sanzioni Russia: punire Putin per la sua politica estera aggressiva culminata con l’annessione della Crimea? A farne le spese è l’Europa: ai danni della crisi si somma il drastico calo delle esportazioni.

Cattivi affari

Secondo alcuni era ovvio che, prima o dopo, le sanzioni varate contro la Russia, contestualmente all’annessione della Crimea e alla crisi ucraina, si sarebbero ritorte contro la comunità dei 28. D’altra parte anche la Russia ha attuato le proprie forme di ritorsione nei confronti della Comunità Europea: già lo scorso dicembre, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha ammesso che “non stanno facendo bene a nessuno”.

Tuttavia, a quanto riferisce la testata tedesca Deutsche Wirtschfts Nachrichten, potrebbe essere l’Europa la prima controparte a fare un passo indietro. In una delle sue ultime dichiarazioni alla stampa polacca, Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, non ha potuto non ammettere che più della metà dei paesi europei chiede un alleggerimento delle sanzioni.

Già Spagna, Italia, Grecia, Cipro, Ungheria, Austria e Slovacchia hanno espresso tale posizione pubblicamente in nome dell’economia. Presto potrebbe venire allo scoperto la Francia: tutto dipende dai successi di Marine Le Pen.

sanzioni russia ueEconomia resistente

La situazione, d’altra parte, è ancora più paradossale di così. Secondo Matthew Winkler, ex redattore capo di Bloomberg, Mosca non solo ha retto il colpo ma si è addirittura rafforzata.

Gli investitori internazionali – riferisce Winkler nella sua analisi – continuano a credere nelle aziende russe: molte società hanno registrato un incremento delle vendite rispetto al 2014. Il MSCI Emerging Market Index dimostra che le società russe sono più redditizie rispetto a società dello stesso settore che operano in economie comparabili. Inoltre, secondo la Bloomberg Russia Sovereign Bond Index, chi possiede titoli di stato russi ha guadagnato il 7%.

Secondo la tesi di Winkler sono state proprio le sanzioni a guidare la ripresa dell’economia russa. Nonostante la caduta del rublo, i russi sono stati costretti ad acquistare prodotti locali. Lo stimolo ricevuto dal mercato interno sta cominciando a mostrare i suoi benefici.

L’unico punto debole sembra essere il settore bancario: le banche russe, a causa delle sanzioni, potrebbero andare in crisi di liquidità in quanto non possono accedere ai finanziamenti internazionali. Winkler, a tal proposito, prevede una contrazione dell’economia russa per l’anno prossimo.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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