Rai, eletto il nuovo Cda tra le proteste della minoranza Pd, Gotor: “Occasione persa”

Pubblicato il 4 Agosto 2015 alle 15:37 Autore: Felice Tommasino
Miguel Gotor, senatore della minoranza Pd

La governance Rai si appresta ad essere rinnovata con la nomina del nuovo Cda. Rinnovo che non può prescindere dalla mediazione con le opposizioni che puntano a far valere le proprie posizioni. Tra queste spicca ovviamente quella di Forza Italia, ma anche M5S e Sel puntano farsi valere: la nomina di Carlo Freccero a consigliere ne è la palese dimostrazione. Fi ha invece risposto con Arturo Diaconale.

Ma Renzi dal Giappone ha anche voluto rispondere alla critiche lanciando anche qualche stoccata alla minoranza Pd.

Renzi: “Saranno professionisti di livello”

Renzi dimostra, anche sulla delicata questione Rai, di avere le idee chiare e di essere deciso a farle valere: “Domani mattina il governo indicherà i nomi di direttore generale e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia”. Decisionismo, quello del premier, che dovrà ridimensionare le proprie ambizioni almeno sulla scelta del presidente venendo incontro alle richieste delle opposizioni.

Minzolini: “Rai deve rappresentare Paese”

Tra queste, come detto, spunta Forza Italia che tramite le parole del senatore Augusto Minzolini, ha voluto precisare la propria posizione: “Se si riesce a dare un’immagine plurale va bene, se prevale solo un ceppo culturale, no. La Rai deve rappresentare il paese”.

 

Il premier: “Non c’erano alternative alla Gasparri”

Secondo i suoi detrattori, il presidente del Consiglio, volendo andare alla nomina del nuovo Cda Rai con la legge Gasparri, avrebbe compiuto una inutile forzatura. Renzi risponde: “Non c’erano alternative temporali al rinnovo, la prorogatio si spiega male per un’azienda da 3 miliardi. Alla Gasparri non c’erano alternative, la forzatura sarebbe stata non rinnovare il Cda. Ora il gioco è in mano al Parlamento con la Vigilanza”.

Su Dell’Orto: “Stimatissimo professionista”

Nel parlare di Rai, il premier ha speso qualche parola su Antonio Campo Dell’Orto, da molti indicato come futuro direttore generale: “È uno stimatissimo professionista tra i più interessanti innovatori della televisione degli ultimi anni. È sicuramente un nome di grandissimo valore che corrisponde ai criteri di qualità, autorevolezza e capacità. Vedremo”.

M5S elegge Carlo Freccero consigliere Rai

Intanto il M5S, tramite un tweet del cofondatore Beppe Grillo, aveva lanciato la candidatura di Carlo Freccero a membro del Cda.

Airola: “Uomo intelligente e indipendente”

Su Freccero, sono arrivate le parole del penta stellato Alberto Airola: “È un uomo molto intelligente e quindi indipendente”. Il senatore, in merito alla decisione di eleggere il nuovo Cda con legge attuale precisa: “Noi non volevamo la Gasparri che è stato un golpe sull’informazione”.

Bersani: “Ce lo siamo fatti sfilare da Grillo”

Il commento in transatlantico di Pier Luigi Bersani fotografa la situazione del Pd: “Mannaggia, sono amareggiato, ce lo siamo fatto sfilare da Grillo”. E ancora, amareggiato, ha aggiunto: “L’unico che ci capisce di Rai, cioè Freccero, e che avrebbe unificato la sinistra lo hanno messo in Cinque Stelle”.

Ed ecco il nuovo Cda

La commissione di Vigilanza ha votato. Il nuovo Cda Rai sarà così composto: Carlo Freccero (6 voti di M5S e Sel), Guelfo Guelfi (6 voti, espressione della maggioranza Pd), Rita Borioni (5 voti, altra maggioranza Pd), Arturo Diaconale (5 voti, candidato di Fi), Franco Siddi (anche lui 5 voti, espressione di maggioranza Pd e centro), Paolo Messa (4 voti, candidato di Area popolare) e Giancarlo Mazzuca (anche lui con 4 voti, espressione del centrodestra) . Ne è rimasto invece escluso Ferruccio De Bortoli che ha raccolto soltanto due preferenze.

Minoranza Pd: “Pura e semplice lottizzazione”

Dietro il nome di De Bortoli si nasconderebbe la spaccatura del Pd. La minoranza infatti, attraverso i propri membri in Vigilanza, Miguel Gotor Federico Fornaro e, forse, Claudio Martini, ha appoggiato la candidatura dell’ex direttore del Corriere della Sera. Ora la minoranza Pd, in riferimento al nuovo consiglio di amministrazione, parla di “pura e semplice lottizzazione”.

Gotor: “È un’occasione persa”

Così il senatore Miguel Gotor all’uscita dalla commissione Vigilanza: “Prima ci hanno detto di indicare un nome e poi hanno posto un veto su De Bortoli che giudichiamo sbagliato e che ci amareggia. Crediamo che il Pd doveva dare indicazioni di alto profilo. Non lo ha fatto. È un’occasione persa”.

Siddi: “Ora ci aspettiamo riforma generale”

Raggiunto al telefono dall’Ansa, Franco Siddi, emozionato ha dichiarato: “Credo di essermi speso in tutta la mia vita di impegno sociale, per promuovere e riqualificare il valore della Rai, per il suo rinnovamento, e la valorizzazione delle professionalità, soprattutto quelle interne”. E sicuro ha aggiunto: “Ora ci aspettiamo la riforma generale, il percorso è avviato. Mentre parlamento e governo completano il loro lavoro, ci deve essere – è il nostro compito – una transizione comunque fortemente proiettata sul rinnovamento”.

Gasparri è soddisfatto

Il senatore di Fi Maurizio Gasparri all’uscita dalla Commissione ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto di questa nuova applicazione della mia legge e dei nomi eletti per la nostra area Diaconale e Mazzucca, due giornalisti, due direttori che potranno far bene per la Rai. Tra gli eletti ho visto che c’è anche Franco Siddi con cui mi sono confrontato spesso, ma che rispetto perchè vive con passione il suo lavoro da giornalista”. La prossima tappa sarà la nomina del presidente: “Dopo l’andamento del voto spero che per arrivare al nome del presidente la maggioranza rifletta e ci trovi un’intesa per andare al voto, che non è un inciucio, ma la volontà di scegliere un nome qualificato”.

Renzi a minoranza Pd: “A me pagano per provarci”

Renzi dal Giappone ha anche voluto mandare una stoccata alla minoranza Pd: “Il parlamento sta lavorando come mai dal ’48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l’economia in discesa, e dove siamo ora”. Ed ha aggiunto: “Ci sono due Italie: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c’è tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c’è tanto che funziona. E a me pagano per provarci”. Quest’ultima suona come l’ennesimo colpo dell’infinito duello con lo scrittore Roberto Saviano.

“Intorno a me ci sono i migliori”

Ma il premier ha voluto rispondere anche a quanti lo accusano di circondarsi solo di suoi fedelissimi: “Il mio non è uno sfogo ma un richiamo alla realtà: intorno a me ci sono i migliori con qualità e risultati sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei”.

 

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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