Rinnovo contratto statali e scuola: continuano le polemiche sull’aumento

Pubblicato il 12 Settembre 2017 alle 08:52 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali: continuano le polemiche sugli aumenti stipendi

Rinnovo contratto statali e scuola: continuano le polemiche sull’aumento.

L’aumento di 85 euro lordi sarà solo un punto di partenza. Sul fronte rinnovo contratto statali continuano le polemiche sull’incremento stipendiale. Soprattutto nel mondo scuola, dove l’agitazione si fa sentire. Il blocco dei contratti durato più di 9 anni ha ridotto fortemente il potere d’acquisto. E c’è il rischio che gli aumenti stipendiali promessi dal governo non siano sufficienti. C’è poi da discutere sulla validità dello schema della piramide rovesciata. Un meccanismo alla Robin Hood dove chi guadagna tanto avrà poco e chi guadagna poco avrà aumenti più alti. L’obiettivo dei sindacati scuola è però quello di equiparare gli stipendi e il ruolo dei docenti italiani a quelli dei colleghi europei. Sotto questo aspetto, forse, si è ancora lontani dall’arrivo.

Rinnovo contratto statali e scuola: “85 euro punto di partenza”

Stavolta a parlare è stato il segretario generale della FLC Cgil nazionale, Francesco Sinopoli. In un’intervista a Tecnica della Scuola, Sinopoli ha parlato del tanto atteso aumento di 85 euro lordi medi. E su come questo venga preso dal mondo scuola. Sinopoli ha definito l’aumento “una cifra modesta”, soprattutto esaminando “la durata del blocco contrattuale, non solo per i docenti, ma per tutto il personale del comparto istruzione e ricerca”.

L’aumento di 85 euro resta quindi solo un punto di partenza. Ma l’obiettivo finale resta equiparare gli insegnanti italiani a quelli europei sia sotto l’aspetto economico, sia sotto quello del riconoscimento sociale. Per questo la scuola continua a richiedere al governo di focalizzare gli investimenti sui nuovi contratti. “Riportare le materie e le risorse economiche nel totale a contrattazione significa fare un passo in avanti nel meccanismo di smantellamento della legge 107”. Infine, ha concluso affermando che “il contratto è lo strumento per cancellare bonus e chiamata diretta”. Tuttavia, è solo un inizio. Che peraltro deve ancora concretizzarsi.

Rinnovo contratto statali: le ultime notizie

C’è fretta di concludere. Almeno di sapere quale sarà la conclusione delle promesse fatte dal governo lo scorso novembre. Non solo la scuola è in subbuglio, ma anche l’intero mondo dei pubblici dipendenti. Bersaglio, secondo alcuni, di una campagna denigratoria che ha centralizzato le discussioni sulla normativa disciplinare. Legata soprattutto al fenomeno dell’assenteismo strategico. Le trattative sono ancora in corso e le notizie sulle coperture e sulle risorse non tranquillizzano di certo le parti interessate. Soprattutto perché di notizie ufficiali ancora non ce ne sono. E bisognerà attendere la manovra di bilancio per capire quali e quante risorse verranno stanziate.

Il mondo scuola, insomma, non è per nulla contento. E come riassume Repubblica, “a fronte di un aumento stipendio di 85 euro lordi mensili (ovvero 35/40 euro netti al mese), per allineare la Buona Scuola con la nuova funzione docente, il carico di lavoro orario aumenterà certamente”. Non andando più a equipararsi agli aumenti salariali. Anzi, come riepiloga il quotidiano romano, “è sempre dietro l’angolo l’aumento dell’orario di servizio da 20 a 22 ore a settimana per i professori delle scuole medie e superiori”.

Da questo punto di vista acquista significato il comunicato dell’associazione AutoConvocatiScuoleRoma. “E’ dal 2007 che il contratto per il personale della scuola è bloccato. E in questi ultimi anni, con un sistema scolastico sempre riformato in peggio, il carico di lavoro per il personale scolastico (docenti e ATA) è aumentato significativamente”. Per questi motivi, l’associazione chiede un confronto diretto con il governo per discutere sul nuovo contratto e sull’aumento stipendiale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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