Renzi a Strasburgo: “L’Europa è stanca, dobbiamo ritrovare un’anima”

Pubblicato il 2 Luglio 2014 alle 16:06 Autore: Alessandro Genovesi
Matteo Renzi premier

Matteo Renzi sprona l’Europa. Intervenendo davanti al Parlamento di Strasburgo, il premier italiano mette in luce, in un discorso di 20 minuti pieno di riferimenti al mondo della cultura, quello che, secondo lui, è il principale problema del Vecchio continente. “La vera grande sfida che ha di fronte a se il nostro continente è ritrovare l’anima dell’Europa, il senso del nostro stare insieme. Perché se fosse solo un unire le nostre burocrazie, vi dico che noi italiani ne abbiamo abbastanza della nostra”. L’intervento del premier si è svolto a braccio e non leggendo un testo scritto: la relazione dettagliata era infatti già stata consegnata al Presidente Martin Schulz.

Una delle primarie esigenze dell’Europa è tornare a crescere, nonostante il Patto di Stabilità: “Senza crescita non l’Italia ma l’Europa non ha futuro. Non chiediamo un giudizio sul passato. Ci interessa cominciare il futuro, subito. Il mondo esterno corre ad una velocità doppia rispetto a quella dell’Europa. Vogliamo o no recuperare questo distacco?”.

parlamento europeo

Non mancano toni e battute in inglese, nel pieno stile “smart” del premier: “Se l’Europa facesse oggi un “selfie”, verrebbe fuori il volto della stanchezza, della rassegnazione, il volto della noia”. Invece l’Europa “non deve essere solo un puntino su Google Maps e non deve essere solo un’espressione geografica, come era stata definita l’Italia da un grande politico austriaco” (Klemens Von Metternich nella prima metà del 1800). Un riferimento anche alla Gran Bretagna, che tra Nigel Farage e David Cameron e più che mai in preda a pulsioni isolazionistiche: “Senza Gb c’è meno Europa”.

Sul tema delle riforme, Renzi ha garantito che l’Italia continuerà a fare la sua parte: “L’Italia sa che deve fare le sue riforme, cambiare la burocrazia, il sistema fiscale, le istituzioni. In questo momento il Senato sta votando la riforma costituzionale che cambia le regole del gioco. Sappiamo che prima di tutto dobbiamo chiedere a noi la forza di cambiare per essere credibili”.

POPOLARI “AVANTI CON IL RIGORE” – La flessibilità invocata da Renzi nel suo discorso non rientra nei piani dei Popolari europei. Lo afferma il premier Mark Rutte in un’intervista: “All’ultimo vertice Ue Olanda e Germania hanno stoppato il tentativo di Francia e Italia di ammorbidire le regole di bilancio”.  “Non c’è da preoccuparsi – aggiunge Rutte – le regole non sono cambiate, e sta alla Commissione vigilare sulla loro applicazione corretta”. E comunque “l’Olanda è in stretta collaborazione con Germania e Finlandia” che “diranno la loro” sul rispetto delle regole.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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