Aereo abbattuto: quali paesi accusano la Russia

Pubblicato il 21 Luglio 2014 alle 11:45 Autore: Antonio Scafati

Russia da una parte, Occidente – non tutto – dall’altra. L’abbattimento del Boeing della Malaysia Airlines sui cieli dell’Ucraina, giovedì scorso, potrebbe spingere Putin in un angolo. Dall’Europa agli Stati Uniti sono molti i paesi pronti a inasprire le sanzioni nei confronti di Mosca.

Stati Uniti – Il segretario di Stato americano John Kerry insiste nel sostenere che il sistema missilistico che ha abbattuto il volo MH17 proviene dalla Russia. È molto probabile che a sparare siano stati i ribelli, pensano a Washington. Kerry ha dichiarato che l’intelligence americana ha ricostruito la traiettoria del lancio: da dove è partito, quando è partito. Kerry ha aggiunto che gli Usa hanno raccolto prove e che nell’ultimo mese è stato notato un intenso flusso di attrezzature militari che dalla Russia sono arrivate nell’est dell’Ucraina. Nuove sanzioni contro Mosca potrebbero arrivare a breve: Kerry ha invitato gli alleati europei ad assumere una posizione più decisa nei confronti della Russia.

Ucraina – Anche l’Ucraina dice di avere pochi dubbi su chi ha sparato. Il governo ha affermato che esistono prove schiaccianti: il missile è partito da una batteria russa e a manovrarla c’era anche personale russo. Kiev accusa i ribelli anche di occultare prove decisive proprio con l’aiuto della Russia.

Australia – L’Australia è stato uno dei primi paesi a usare parole dure nei confronti della Russia. A bordo del volo malese c’erano almeno 27 cittadini australiani. Il primo ministro Tony Abbott ha riferito di aver parlato con diversi leader europei e di aver notato la volontà di assumere posizioni più nette nei confronti di Mosca.

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Photo by European People’s PartyCC BY 2.0

Gran Bretagna, Francia e Germania – Cameron, Hollande e Merkel hanno fatto sapere che se la Russia non prenderà le “misure necessarie” per favorire l’accesso alla zona del disastro aereo, l’Ue “ne trarrà le conseguenze”. Berlino, Londra e Parigi starebbero valutando l’ipotesi di procedere con nuove sanzioni nei confronti della Russia. La Gran Bretagna è in prima fila, ha scritto la BBC: la proposta dovrebbe approdare domani al tavolo del Consiglio europeo degli Affari esteri.

Olanda – In Olanda la pressione dei media si è fatta più decisa durante il week end. Nel disastro del Boeing malese l’Olanda ha pagato il prezzo più alto in termini di vittime. Il premier Mark Rutte ha chiesto a Putin di “assumersi le sue responsabilità, ma i giornali e l’opposizione spronano il governo ad agire in maniera più decisa. Nel giro di telefonate che Rutte ha avuto con i colleghi europei ha trovato sponde ma per ora poche azioni. Sabato il premier olandese ha sentito Cameron e i due hanno convenuto che l’Europa deve rivedere l’approccio nei confronti della Russia. Ma Bruxelles ha i suoi tempi – e le sue divisioni.

E la Russia? – Putin si è impegnato a fornire “piena cooperazione” come richiesto dal premier olandese Mark Rutte. Ma Putin ha anche respinto le accuse, aggiungendo che se a fine giugno i combattimenti nell’est dell’Ucraina non fossero ripresi per decisione di Kiev, la tragedia del volo malese sarebbe stata evitata. Per non finire stretto nella morsa della comunità internazionale, la Russia guarda all’Italia: “Siamo pronti per una stretta cooperazione con i nostri partner italiani durante il loro semestre” di presidenza dell’Ue, ha detto a TMNews il vice ministro degli esteri Aleksey Meshkov.

Italia – Hollande, Merkel e Cameron provano a parlare con una voce sola, Renzi appare defilato. Nell’Europa che sembra decisa a imboccare la strada di nuove sanzioni nei confronti della Russia, l’Italia potrebbe trovare spazio nel gruppo dei paesi prudenti. Aleksey Meshkov a TMNews ha ricordato che “l’Italia è al quarto posto nel mondo in termini di commercio con la Russia”. Nel 2013 gli scambi hanno mosso 53,8 miliardi di dollari. Ma, come ha scritto La Stampa, una posizione eccessivamente prudente potrebbe bruciare definitivamente la candidatura di Federica Mogherini quale Alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione europea.

Immagine in evidenza: photo by Pavel KazachkovCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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