La struttura gerarchica dell’Isis

Pubblicato il 19 Settembre 2014 alle 08:20 Autore: Antonio Scafati

Un capo. Due vice che si occupano di aree geografiche diverse. Un gruppo fidato di consiglieri. E governi locali con compiti precisi. In Iraq e in Siria l’Isis controlla i territori conquistati attraverso reti capillari. Al vertice c’è Abu Bakr al-Baghdadi, ma lo Stato Islamico non è solo lui.

Al-Baghdadi è riuscito a scampare al mirino delle intelligence occidentali per anni, dando vita a un gruppo di jihadisti che è cresciuto fino ad attirare migliaia di guerriglieri da tutto il mondo, moltissimi anche dall’Occidente. Oggi l’Isis controlla ampie porzioni di territorio in due stati del Medio Oriente: la Siria e l’Iraq. Stabilire con esattezza quanto sia vasta l’area nelle mani dello Stato Islamico è difficile. Il Washington Post ha calcolato che potrebbero essere pari a quasi 130.000 chilometri quadrati, la stessa estensione di Inghilterra, Galles e Scozia messi insieme.

Sotto la bandiera nera dell’Isis ci sarebbero circa 31.500 miliziani, secondo le ultime informazioni raccolte dall’intelligence: gli stranieri sarebbero tra il 20 e il 30 per cento.

Un ritratto di Abu Bakr al-Baghdadi

Un ritratto di Abu Bakr al-Baghdadi

Photo by thierry ehrmannCC BY 2.0

L’Isis ha sfruttato la debolezza dell’avversario (i governi siriano e iracheno) ma la sua campagna militare non viene dal nulla. È stata preparata a lungo. Oggi lo Stato Islamico governa i territori occupati con elaborate strutture di controllo: “Dal gabinetto di governo fino agli organismi finanziari e legislativi, la scala gerarchica dell’Isis assomiglia a quella dei governi occidentali – se non si considera l’assenza di democrazia” ha scritto la CNN. Molti dirigenti nelle fila dell’Isis, ha sottolineato il New York Times, sono ex ufficiali e ex funzionari che lavoravano nel regime di Saddam Hussein e che hanno portato nello Stato Islamico competenze militari, amministrative e logistiche.

Al vertice c’è Abu Bakr al-Baghdadi il quale tiene in gran conto alcuni consiglieri (con i quali ha rapporti diretti) e i suoi due vice: Abu Muslim al-Turkmani (che si occupa dell’Iraq) e Abu Ali al-Anbari (che si occupa della Siria), entrambi iracheni ed entrambi ufficiali che hanno servito negli anni di Saddam Hussein. Questo livello è conosciuto come Al Imara.

È compito di Abu Muslim al-Turkmani e di Abu Ali al-Anbari distribuire ordini ai governanti locali i quali a loro volta hanno il dovere di supervisionare ogni aspetto del controllo del territorio: il reclutamento dei guerriglieri, le relazioni con i media, il reperimento di risorse finanziarie. Nelle città conquistate l’Isis si assicura che la legge islamica venga seguita e che panifici, mercati e stazioni di servizio continuino a funzionare.

Il cosiddetto Consiglio della Shura si occupa di questioni militari ma soprattutto controlla che ogni persona con compiti di responsabilità si comporti secondo la legge islamica. Scrive la CNN che molto probabilmente le decapitazioni dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff e del britannico David Haines sono state decise proprio dal Consiglio della Shura.

Immagine in evidenza: photo by The US ArmyCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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