Ma Monti è di destra o di sinistra?

Pubblicato il 27 Febbraio 2012 alle 09:35 Autore: Livio Ricciardelli
mario monti

Questo piccolo e dimenticato episodio testimonia come Monti in realtà sia un “estremista di centro”. Ma non nel senso prettamente democristiano del termine (altrimenti avrebbe residui neo-corporativi). Ma in quanto un moderato che ha tratto la sua formazione politica dai principi del liberalismo. Quegli stessi principi che, secondo noi coerentemente, lo portarono a provare una moderata simpatia nei confronti dei primi passi della Lega Lombarda negli anni ’80, che dal resto si batteva per una diminuzione del potere centrale di Roma e di conseguenza per la riduzione dei vecchi vincoli statali.

Se invece vogliamo fare un’analisi della collocazione politica del governo Monti (escludendo il tema dei sottosegretari, quanto mai collocabili in un determinato partito politico), non può non emergere invece un altro tema che dovrebbe interrogare il Pd e non solo: le riforme di questo esecutivo (dalla tentata riforma del mercato del lavoro, dal ripristino dell’Imu, dal passaggio al sistema pensionistico contributivo passando per le ancora timide liberalizzazioni e l’azzeramento del rapporto deficit/Pil) hanno l’aspirazione di essere riforme strutturali per il paese. Capaci di cambiare in positivo l’Italia e inserirla, nel solco delle democrazie europee, a pieno titolo nel novero dei “paesi normali”.

In un paese capace non solo di avere una classe politica più popolare di quella di adesso, ma anche di esprimere nel suo senso più compiuto una migliore dialettica politica tra uno schieramento di centrodestra e uno di centrosinistra. Per certi versi un governo nazionale, al di sopra di certe logiche contingenti.

Ecco perché chiedersi la collocazione politica del governo Monti nel suo complesso è sostanzialmente un esercizio inutile.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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