Caos Roma: il compromesso per ricompattare il M5S

Pubblicato il 8 Settembre 2016 alle 15:52 Autore: Redazione
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Caos Roma: il compromesso per ricompattare il M5S

Grillo e la Raggi non si sono incontrati fisicamente dopo lo scoppio del “caso Roma”, la bufera che ha colpito la giunta capitolina e che rischia di mettere in seria discussione il futuro del Movimento cinque stelle.

«Problemi logistici», commenta il comico da Nettuno, dove si trovava, insieme ai big pentastellati, per la tappa conclusiva del #CostituzioneCoastToCoast, il “tour” del Movimento a sostegno del NO alla riforma costituzionale. Si sono però telefonati ieri, nel pomeriggio. Una telefonata di pochi minuti in cui la prima cittadina di Roma ha spiegato la sua versione dei fatti su quanto sta accadendo.

Alla telefonata tra Grillo e la Raggi è seguita la pubblicazione, da parte del sindaco capitolino, di un video messaggio sul suo profilo facebook e sul blog beppegrillo.it. «Stiamo aspettando di leggere il fascicolo della procura che riguarda l’assessore all’Ambiente Paola Muraro. Le ho imposto, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini – che vengono prima di tutti – , di lavorare per mantenere pulita Roma. In merito alla sua posizione non c’è un fatto, un riferimento temporale o un luogo o una circostanza specifica per capire di che si tratta. Non c’è altra informazione. Lo ripeto: vogliamo leggere le carte. Ci auguriamo e chiediamo che arrivino quanto prima. E siate certi che nel caso ravvisassimo profili di illiceità, agiremmo di conseguenza. Sconti non ne abbiamo mai fatti a nessuno e continueremo a non farli».

Da parte sua, Grillo, durante il comizio a Nettuno, ha ribadito il suo sostegno al sindaco della capitale, sottolineando, però, che «Virginia va avanti ma noi vigileremo».

Caos Roma, le conseguenze

Per quanto riguarda la sorte dei maggiori coinvolti nel “caso Roma”, quattro le decisioni prese ieri.

La Raggi conferma la Muraro, Assessore capitolino all’Ambiente, affermando che «saranno i pm a decidere se c’è una ipotesi di reato o si va verso una richiesta di archiviazione. Non i partiti o qualche giornale. Intanto, l’assessore deve continuare ad impegnarsi per ripulire la città». In una nota dell’ANSA di oggi si legge che potrebbe essere fissato già per la prossima settimana l’interrogatorio in Procura per l’assessore Muraro, indagata nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti perché accusata della violazione di norme ambientali.

Diverso, invece, il destino dell’attuale vice capo di gabinetto, Raffaele Marra. Dopo la richiesta di depotenziamento del suo ruolo da parte del direttorio del M5S, nel post scriptum del messaggio del sindaco Virginia Raggi si legge che «Marra sarà ricollocato in altra posizione». Alcune notizie trapelate dal Campidoglio vogliono il vice capo di gabinetto nuovo direttore del dipartimento Commercio del comune.

Salvatore Romeo, capo della segreteria, non verrà rimosso dal suo incarico ma sarà soggetto ad una riduzione di stipendio.

Infine Taverna, Castaldo e Perilli hanno deciso di lasciare il mini direttorio. A Roma “la macchina amministrativa è partita ed è giusto che ora proceda spedita. Per questo, riteniamo che oggi il nostro compito non sia più necessario” hanno scritto sul blog del M5S i componenti del mini direttorio romano assicurando che ” non faremo mai mancare il nostro sostegno e il nostro contributo” all’amministrazione capitolina.

Il compromesso tra Raggi e M5S

La sensazione che scaturisce dal breve riassunto della giornata del M5S di ieri è che si è giunti ad un compromesso, visto come unica soluzione all’esigenza di mantenere l’immagine di un Movimento compatto, unito, forte.

Dalle prime ore del mattino di ieri, infatti, il M5S ha preso d’assalto il web, pubblicando numerosi post per redimersi da ogni accusa. Tra i principali “redentori”, il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, “accusato” di aver omesso di aver ricevuto, lo scorso 4 agosto, una mail dalla senatrice Taverna che lo informava dell’iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma dell’assessore Paola Muraro. «Il sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi ha montato un caso incredibile che tocca a noi smontare in un minuto. E oggi lo sta montando anche su di me. Stasera ci vediamo in Piazza a Nettuno … ci guarderemo negli occhi, vi racconterò i fatti e ci parleremo senza intermediari», scriveva ieri Di Maio, verso l’ora di pranzo, sul suo profilo facebook. Ieri sera a Nettuno il vice presidente della Camera ha chiesto pubblicamente scusa. L’errore è stato quello di «aver sottovalutato» la mail della Taverna sulla Muraro. Il motivo? «Perché ho pensato che l’iscrizione nel registro degli indagati venisse da un esposto di uno del Pd. E non l’ho detto ai miei colleghi del Direttorio. Sono qui per dirvelo guardandovi negli occhi».

Camilla Ferrandi

L'autore: Redazione

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