Caso Mineo, le critiche di Forza Italia al PD e a Renzi

Pubblicato il 12 Giugno 2014 alle 13:13 Autore: Emanuele Vena
maturità gasparri seconda prova prima vanessa e greta

E’ un coro di critiche, quello espresso da Forza Italia riguardo al caso Mineo, la cui esclusione dalla Commissione Affari Costituzionali al Senato ha portato all’autosospensione di altri tredici senatori del PD.

RENZI, METODI COMUNISTI – Va giù duro l’ex ministro Stefania Prestigiacomo. “Come stupirsi di quanto sta accadendo al Senato nel Pd? Renzi era già stato smascherato da Berlusconi quando affermò ‘ha una faccia giovane e pulita, quella che il Pd ha messo restando sempre quel Partito Comunista Italiano che nel ’94 temetti potesse assumere il controllo del Paesè e poi ‘lui che non è nato comunista ma lo è diventatò. Appunto”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche un altro ex ministro ed esponente di Forza Italia, Altero Matteoli: “La sostituzione dei senatori Chiti, Mineo e Mauro dalla prima commissione, con un atto di imperio dei relativi gruppi di appartenenza, è una gravissima violazione del mandato dei parlamentari tutelato dalla Costituzione”. Che aggiunge: “Più che una novità del percorso politico della sinistra mi pare un esempio eloquente di un ritorno al più cupo passato quando nel Pci non erano consentiti dissensi”.

Altero Matteoli

VIOLATO IL MANDATO PARLAMENTARE – Il senatore Lucio Tarquinio sottolinea la violazione del mandato parlamentare e rincara la dose: “ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se quanto deciso da Pd e Pi l’avessimo fatto noi di Forza Italia”. Poi un avvertimento al premier Renzi: “smetta di fare il gioco delle tre carte e dica apertamente quali intenzioni ha con riferimento, in particolare, alla tenuta della democrazia in Italia”. Da Tarquinio una battuta anche su Alfano: “cominci a metterci la faccia, invece di nascondersi dietro il silenzio”.

RENZOVICH E ZANDAVICH – Ironico l’intervento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che critica le modalità dell’azione di Renzi: “L’arroganza non paga, riveda toni e metodi se vuole andare avanti. Lo stalinismo di ritorno di Renzovich e Zandavich non porta da nessuna parte». E aggiunge: “quanto si è verificato dimostra che è la sinistra la catena vera del nostro paese, il vero elemento paralizzante. Renzi non è da meno”

Emanuele Vena

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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