Lo Stato Sociale: una musica eclettica dall’ironia mordace

Pubblicato il 2 Gennaio 2018 alle 13:15 Autore: Martina Quagliano
Lo Stato Sociale

Lo Stato Sociale: una musica eclettica dall’ironia mordace

Lo Stato sociale è una delle band italiane più apprezzate degli ultimi anni, sia nelle classiche che sui social. Si tratta di una band capace di coniugare ironia mordace e critica sull’attualità, sound elettropop e d’avanguardia con testi che strizzano l’occhio al cantautorato italiano. Il loro successo è dovuto proprio a questo sapiente mix di innovazione e tradizione, al parlare con leggerezza alle persone e al non prendersi troppo sul serio, ma allo stesso tempo a trattare temi sociali importanti; in questo progetto musicale convivono contraddizioni che insieme funzionano.

Lo Stato Sociale: gli inizi

Lo Stato sociale nasce dall’idea di tre Dj di Radiocittà Fujiko di Bologna: Albi (Alberto Cazzola), Lodo (Lodovico Guenzi) e Bebo (Alberto Guidetti). Successivamente si aggiungono Carota (Enrico Roberto) e Checco (Francesco Draicchio). Iniziano suonando per gli amici e pubblicando le loro prime canzoni su MySpace. Pian piano si fanno strada, la loro musica inizia a piacere ad un piccolo pubblico che cresce giorno per giorno finché nel 2010 pubblicano il loro primo EP autoprodotto, Welfare Pop.

L’album tratta con ironia questioni spicciole, di tutti i giorni. Magari non è gay ma è aperto è una simpatica e ironica canzone che tratta dell’essere e del sembrare gay “magari non è gay ma dicono voglia fare il parrucchiere, sì incrocerò le dita, magari non è gay ma vuol provare tutto nella vita, sì sarò audace, magari non è gay però la prova del cuoco gli piace”. Il sound elettronico dell’album è dettato da synth e drum machine. L’anno successivo pubblicano un nuovo EP, di quattro brani, Amore ai tempi dell’Ikea che prende il nome dall’omonima canzone.

L’album di esordio: Turisti della democrazia

Il 2011 è l’anno in cui viene pubblicato il primo vero e proprio album, Turisti della democrazia. Il titolo dell’album è un chiaro riferimento alle parole di Silvio Berlusconi che, in occasione di una seduta del Parlamento Europeo nel luglio del 2003, definì “turisti della democrazia”  il capogruppo socialdemocratico, Martin Schulz ed altri europarlamentari.

Sono vari i temi affrontati in questo album, tutti trattati con mordace ironia: l’amore, la politica, la musica e la critica musicale. Mi sono rotto il cazzo è un vero e proprio manifesto generazionale di una schiera di giovani che non ne può più di chi non ha il coraggio di amare; “mi sono rotto il cazzo dei codardi con l’amore degli altri”, del rapporto che alcuni giovani hanno con la politica “dei giovani di sinistra, arrivisti, bugiardi, senza lode”, delle persone incapaci “Mi sono rotto il cazzo delle signorine che vogliono fare un sacco di cose ma non ne sono in grado e se ne accorgono tardi”, dei diktat delle etichette musicali indipendenti “tra un anno a Coachella e tra due anni a fare il benzinaio.” La canzone alterna un ritmo più lento per le strofe e più movimentato per i ritornelli.

Quello che le donne dicono è un  pezzo allegro che vuol prendere in giro i modi di fare femminili.  Sono così indie, invece, canzona il mondo degli hipster e si coloro che si definiscono indie “Sono così indie che mi piace andare a ballare, sono così indie sempre nella lista di chi suona, sono così indie che ho iniziato a fare il DJ e tra poco uscirà un EP” e ancora “sono così indie che con la musica non arrivo a fine mese ma i soldi per la bamba e Bloody Beetroots invece ce li ho sempre”.

Lo Stato Sociale: Turisti della democrazia versione deluxe

Nel 2012 partono in tour per l’Italia e l’Europa e vincono il premio Buscaglione. Pubblicano Turisti della democrazia versione Deluxe  che include cover delle loro canzoni cantate dagli Ex-Otago, 99 Posse, Gazebo Penguins, L’orso ed altri. Nell’album sono presenti anche Pop e Amore ai tempi dell’ikea, già presenti nei precedenti EP.  Segue uno spettacolo tour intitolato Tronisti della Democrazia che porta il loro lavoro musicale nei teatri.  L’album gli vale la Targa Giovani Mei e il Premio SIAE come “Miglior Giovane Talento dell’Anno”.

Alessandro Mannarino: il cantastorie della periferia romana

Il secondo album: L’Italia Peggiore

Il 2 giugno 2014 esce il secondo album de Lo Stato Sociale , L’Italia Peggiore. La data di uscita non è casuale; la band ha dichiarato che “il clima che si respira nel paese contrasta col clima da parata delle forze armate nazionale, il lato peggiore.”

Il sound di questa seconda produzione è più eterogeneo e contaminato; La rivoluzione non passerà in tv, ad esempio, è un brano di elettronica contaminato con sonorità più rock; La musica non è una cosa seria, invece, ha una sonorità che richiama al reggae ed alla ska; in C’eravamo tanto sbagliati, invece, spicca la chitarra. Questo pezzo è un semplice sfogo liberatorio sulle questioni più disparate “A chi non sceglie mai, a chi non rischia mai, a chi non sbaglia mai, a chi non brucia mai, a chi non muore mai, a chi non si perde mai, a chi non ha mai davvero paura” e “ a chi va tutto bene, sempre tutto bene, sempre solo bene…fanculo”.

Questo è un grande paese, invece, è una satira mordace sul popolo italiano e la politica nostrana “partiti che ti chiedono 4 euro alle primarie, inclusa bevuta per dimenticare” e “tasche vuote come i comizi di Giovanardi”.

E’ con questo album che il gruppo bolognese arriva al grande pubblico, riscuotendo un buon successo di critica e buone posizioni in classifica. I loro testi, inoltre, sono tra i più citati sui social. Nelle prime due settimane di vendita, le royalties di ogni disco sono state devolute ad Emergency. Alla pubblicazione di questo lavoro, seguono il tour italiano ed europeo e la prima partecipazione al Concerto del Primo Maggio.

Joan Thiele: la musica cosmopolita – artisti emergenti

Il terzo album e il Festival di Sanremo

Dopo una pausa di tre anni, la band pubblica il terzo album, Amore, Lavoro ed altri miti da sfatare. L’accostamento di questi due temi, amore e lavoro, è dovuto alla comune crisi di valori da cui sono afflitti; sono temi snaturati che hanno perso il loro significato originario e che vanno ripensati.  Dal punto di vista musicale, questo terzo lavoro è più pop rispetto ai lavori precedenti e il sound elettronico è meno marcato. In  amarsi male, brano che ha anticipato l’uscita del disco, la band tratta dell’amore in maniera critica ma simpatica “e tu amami come ameresti te se fossi me e viceversa, quindi male e senza capire niente”. Niente di speciale, invece, richiama più ai primi lavori della band. E’ un brano che tratta di amore, ma è più incentrato sull’individualità dei singoli. In un verso della canzone è addirittura presente un riferimento a Italo Calvino “ che sei come me, più sei leggera meno sei superficiale”.

Il 22 Aprile la band si esibisce al Forum di Assago. Nel Dicembre 2017 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo 2018.

Willie Peyote: il rap impegnato di Guglielmo Bruno

Alcune curiosità su Lo Stato Sociale

Il nome Lo Stato Sociale è stato scelto quasi per caso; Lodo Guenzi ha dichiarato che, quando è stata messa su la band, sui giornali non c’era scritto altro che “in Italia manca lo stato sociale”; così il gruppo di Bologna ha pensato bene di esaudire questa richiesta. La band ha collaborato con Piotta, Max Collini degli Offlaga Disco Pax e Caterina Guzzanti. Nel 2016 hanno pubblicato il loro primo libro, il movimento è fermo. Nel 2017 hanno firmato la colonna sonora per il film Gli Asteroidi.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

Per commentare su questo argomento clicca qui!