Decreto dignità: spesometro, reddito di cittadinanza e stop pubblicità. I dettagli

Pubblicato il 14 Giugno 2018 alle 16:11 Autore: Giancarlo Manzi
matteo salvini e luigi di maio. Ultimi sondaggi politici elettorali, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, scontro su legge di bilancio 2019: flat tax, ultimi sondaggi elettorali

Decreto dignità: spesometro, reddito di cittadinanza e stop pubblicità. I dettagli

Luigi Di Maio ha annunciato la sua prima mossa da super ministro al Lavoro e allo Sviluppo Economico: il decreto dignità. Un provvedimento che avrà quattro pilastri fondamentali: imprese; delocalizzazioni all’estero di aziende aperte in Italia; lotta alla precarietà; stretta sul gioco d’azzardo. L’intento è di “dare un po’ di dignità a tante persone che hanno un lavoro ma senza garanzie per il futuro”, ha dichiarato ai microfoni di RTL 102.5. Inoltre, da Di Maio la conferma dell’avvio dell’iter verso il ‘reddito di cittadinanza’ entro la legge di bilancio di quest’anno. Ma senza alcuna tempistica certa: alla domanda se lo strumento simbolo del welfare a 5 Stelle vedrà la luce nel 2019, il ministro ha risposto con un fumoso “lo spero”.

Decreto dignità, i dettagli: le imprese

Il primo dei quattro pilastri indicati da Di Maio per il decreto dignità guarderà al mondo delle le imprese: via tutti quegli strumenti come spesometro (contro l’evasione dell’IVA), redditometro (calcolo della capacità contributiva in base ai beni posseduti), split payement (versamento anticipato dell’IVA da parte delle pubbliche amministrazioni su fatture future emesse dai fornitori). Che, secondo Di Maio, “stanno rendendo infernale la vita degli onesti, senza perseguire i disonesti”. Tradotto, meno fiato sul collo su tributi e gabelle a carico delle aziende.

Decreto dignità, i dettagli: delocalizzazioni e precarietà del lavoro

Il secondo punto riguarderà le delocalizzazioni. Il mantra: “Non esiste che te ne vai all’estero portando via i macchinari comprati con i soldi dello Stato senza essere riconoscente a chi ti ha dato i finanziamenti” le parole del ministro. Una misura rivolta in particolare alle multinazionali; (e non alle piccole e medie aziende nostrane) che arrivano “in Italia, prendono i soldi e poi scappano lasciando le famiglie in mezzo alla strada”. In realtà, qualcosina sull’argomento esiste già in Italia. Svolgendo una piccola ricerca infatti, ci siamo imbattuti in un emendamento presentato dal parlamentare pentastellato Mattia Fantinati e approvato entro la Legge di Stabilità 2014. Al suo interno viene prevista la decadenza dei contributi pubblici in contro capitale entro tre anni per chi trasferisce la sua azienda al di fuori del perimetro dell’Unione Europea riducendo il personale del 50%.

Poi, l’annuncio sulla crociata contro la precarietà del lavoro. L’idea: ridurre il rinnovo dei contratti a tempo determinato, percepito ormai come “quasi illimitato”. In più, Di Maio ha dichiarato che saranno introdotte garanzie in favore di categorie di lavoratori del tutto nuove. Un esempio su tutti: i ‘riders’, i ciclisti porta-pranzo ricevuti  dal ministro la settimana scorsa a Roma.

Decreto dignità, i dettagli: il gioco d’azzardo

Ultimo ma non meno importante, la stretta sul gioco d’azzardo. Si partirà dal divieto di “pubblicità” in capo ai concessionari (sul modello delle sigarette, per intenderci): “Le pubblicità tentano molte persone e padri di famiglia: più hanno difficoltà economiche, più vengono risucchiate dal vortice del gioco” ha affermato ancora Di Maio a RTL. Sul tema, ha però chiuso il super-ministro, ci sarà comunque “ancora tanto da fare”.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM