Sondaggi politici Demopolis: lavoro, giovani pessimisti sul futuro

Pubblicato il 17 Settembre 2018 alle 08:28 Autore: Andrea Turco
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Sondaggi politici Demopolis: lavoro, giovani pessimisti sul futuro

Il 66% dei giovani italiani ritiene che chi oggi studia o inizia a lavorare occuperà in futuro una posizione sociale ed economica peggiore rispetto alla precedente generazione. A sostenerlo è un in’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Oxfam all’interno del progetto “People Have the Power: attivarsi contro la disuguaglianza”.

Sondaggi politici Demopolis: disuguaglianze in aumento

L’80% dei giovani è convinto che in Italia sia aumentata la disuguaglianza sociale. “Da qualche anno – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – l’ascensore sociale in Italia è fuori uso. Sono diversi gli ambiti nei quali i giovani si ritengono penalizzati: il 78% indica, al primo posto, la precarietà del lavoro con le minori tutele contrattuali; il 75% l’incertezza sul futuro, la convinzione di non poter contare in prospettiva sulle stesse certezze delle quali ha goduto la generazione dei propri genitori”.

L’elenco delle doglianze non finisce qui. Il 70% dei giovani ritiene la paga bassa e inadeguata rispetto alla generazione precedente. Il 67% è preoccupato per la propria pensione mentre il 63% riscontra difficoltà nell’accesso al lavoro.

Secondo il 72% degli under 35,  negli ultimi 5 anni le disuguaglianze in Italia sono aumentate. Si fanno quindi sempre più urgenti politiche per ridurle. Una manovra, quest’ultima, indicata come prioritaria dal 67% degli intervistati.

Sondaggi politici Demopolis: le misure da cui partire per eliminare le disuguaglianze

Ma quali politiche potrebbero contribuire maggiormente a ridurre le disuguaglianze? Il 73% non ha dubbi: la lotta all’evasione e all’elusione fiscale è una delle misure da cui partire. Il contrasto alla corruzione viene indicato dal 72% del campione come una politica giusta per diminuire le disuguaglianze.

Il 57% chiede politiche attive del lavoro più efficienti mentre il 55% invoca l’introduzione del salario orario minimo e di maggiori tutele contrattuali. Misure di integrazione o sostegno al reddito, sistemi fiscali maggiormente progressivi e investimenti pubblici in sanità sono le altre misure considerate urgenti dai giovani italiani.

“Sono 3 milioni in Italia i giovani tra i 18 e i 34 anni che non studiano e hanno assunto un atteggiamento rinunciatario rispetto alle prospettive di lavoro ed apprendimento. Un dato allarmante, quello della generazione Neet, tra le più ampie nell’Unione Europea.  A costoro– conclude Elisa Bacciotti, direttrice del dipartimento Campagne di Oxfam Italia – si aggiungono i milioni di giovani che un lavoro ce l’hanno, ma con retribuzioni ridotte, disciplinato da formule contrattuali lontane dal lavoro standard”.

 

 

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Sondaggi politici Demopolis: nota metodologica

L’indagine sui giovani italiani e le disuguaglianze è stata condotta per Oxfam Italia dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, nell’ambito del Progetto “People Have the Power: attivarsi contro la disuguaglianza”. La rilevazione demoscopica è stata effettuata dal 2 al 6 settembre 2018 su un campione stratificato di 1.040 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana fra i 18 ed i 34 anni.

Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento della ricerca a cura di  Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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