Mini rivalutazione pensioni 2019: importo aumento assegno, il servizio

Pubblicato il 24 Ottobre 2019 alle 12:22 Autore: Guglielmo Sano

Una mini-rivalutazione delle pensioni, anche per i trattamenti, fino a quattro volte il minimo tra le ipotesi che man mano prendono corpo negli ultimi tempi

Uomo che scava
Mini rivalutazione pensioni 2019: importo aumento assegno, il servizio

Una mini-rivalutazione delle pensioni, anche per i trattamenti, fino a quattro volte il minimo tra le ipotesi che vanno man mano prendendo corpo negli ultimi tempi.

Mini rivalutazione: appena 50 centesimi in più

La rivalutazione in arrivo per moltissimi trattamenti previdenziali si starebbe concretizzando per fronteggiare gli effetti dell’inflazione. L’importo messo a disposizione sarebbe veramente esiguo questa volta. Infatti, secondo le stime delle associazioni di categoria, l’aumento che andrebbe ad incidere anche sugli assegni fino a quattro volte il minimo, dovrebbe attestarsi intorno ai 6 euro all’anno. In pratica, si parla di non più di 53 centesimi al mese per circa 2 milioni e mezzo di pensionati che percepiscono assegni tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi.

Gigi Bonfanti della Cisl Pensionati ha definito lapidariamente una rivalutazione in questi termini come “una vergogna” e “una cosa scandalosa”. Più tecnica ma sostanzialmente sulla stessa linea l’analisi della Uil: “inesistenti, di fatto, sono le risorse riservate ai pensionati: quelle destinate alla rivalutazione appaiono risibili”. Anche dalla Cgil hanno tenuto a sottolineare che il problema della rivalutazione “in questa legge di stabilità non è stato affrontato adeguatamente”.

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Come potrebbe funzionare l’indicizzazione dal 2020?

La rivalutazione delle pensioni per il 2019 è stata pari al 97%, cioè non a pieno regime, per gli assegni da 1.522 euro in su (tre volte il trattamento minimo). Se per gli assegni di importo inferiore la rivalutazione era rimasta al 100%, a mano a mano che l’importo del trattamento saliva la percentuale scendeva fino a crollare al 40% per le pensioni sopra i 4.500 euro.

Con la manovra dello scorso anno, infatti, era stato bloccato l’aumento per poter reperire ulteriori risorse necessarie al finanziamento di Quota 100. Adesso, l’intenzione del governo sembra quella di riportare la rivalutazione al 100% a partire dal 2020, tuttavia, l’aumento finora prospettato, come si è visto poco sopra, sembra essere più che altro simbolico.

Il mancato aumento al 100% ha riguardato oltre 5 milioni e mezzo di pensionati: molti dei quali non ne hanno avvertito particolarmente gli effetti. Mentre altri hanno dovuto rinunciare anche a 100 euro in più. Inoltre, considerando che il blocco è partito da aprile, alcuni hanno dovuto restituire quanto accreditatogli in virtù della rivalutazione nei mesi precedenti.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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