Legge 104: permessi retribuiti falsi, condannato ai servizi sociali

Pubblicato il 17 Gennaio 2020 alle 09:45 Autore: Daniele Sforza

Fruisce dei permessi Legge 104 retribuiti, ma non assiste la madre con handicap in situazione di gravità. Scoperto, è stato condannato ai servizi sociali.

Legge 104 permessi retribuiti falsi
Legge 104: permessi retribuiti falsi, condannato ai servizi sociali

Fruire dei permessi retribuiti garantiti dalla Legge 104 è un reato, ma purtroppo vediamo spesso questo atto ignobile campeggiare sulle pagine della cronaca. Ultimo caso è avvenuto nel veronese, dove un maresciallo della Marina Militare si è macchiato di questa colpa, prendendo 25 giorni di permesso retribuito al mese prima di essere scoperto, senza però mai prestare assistenza alla madre anziana, affetta da handicap in situazione di gravità. Denunciato e scoperto, dopo le dovute indagini e accertamenti, il maresciallo è stato condannato ai servizi sociali oltre a subire una pesante sanzione.

Legge 104: permessi retribuiti illegittimamente, il caso

A far avviare le indagini è stata proprio la madre dell’uomo, 80 anni, che nel settembre del 2018 si è recata presso il Comando Militare per segnalare il comportamento scorretto del figlio e avviare così la revoca dei suoi benefici, ovvero dei permessi retribuiti Legge 104 di cui fruiva senza però adempiere alla principale finalità di questa agevolazione. La genitrice si è lamentata affermando che non vedeva il figlio da un anno, pur avendo bisogno di assistenza, date le sue precarie condizioni di salute.

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Da qui sono partite le indagini della Procura militare di Verona e dopo i dovuti accertamenti, si è proceduto a denunciare per truffa l’uomo che dal 2017 fino al momento della denuncia aveva fruito di 25 giorni di permesso retribuito senza averne diritto, vista la mancata assistenza alla madre, percependo così illecitamente 2.718,82 euro “con pari danno dell’amministrazione militare”.

La condanna ai servizi sociali

Come riporta Il Gazzettino, alla fine l’imputato ha scelto il rito alternativo richiedendo la “messa alla prova”. Quindi sarà tenuto per 5 mesi a svolgere lavori di pubblica utilità, ovviamente oltre a risarcire integralmente il danno perpetrato nei confronti dell’amministrazione militare.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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