Ispettorato del Lavoro: di che si tratta e perchè è stato introdotto. I controlli

Pubblicato il 18 Gennaio 2021 alle 06:25 Autore: Claudio Garau

Ispettorato del Lavoro: che cos’è e da quali norme è regolato. Perchè è stato introdotto e qual è la sua utilità nei rapporti tra azienda e lavoratore.

Ispettorato del Lavoro di che si tratta e perchè è stato introdotto. I controlli
Ispettorato del Lavoro: di che si tratta e perché è stato introdotto. I controlli

Tutti le aziende e tutti coloro che esercitano attività di impresa, con magari molti dipendenti all’interno di essa, debbono sempre ricordarsi di rispettare le norme giuslavoristiche, ovvero il complesso di regole che riguarda il rapporto contrattuale tra datore di lavoro e lavoratore, il rispetto di alcuni specifici standard di sicurezza sul luogo di lavoro e la corretta osservanza della disciplina previdenziale. Facciamo allora chiarezza e vediamo cos’è e come funziona l‘Ispettorato del Lavoro, ovvero quella struttura deputata al controllo del rispetto di quanto sopra.

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Ispettorato del Lavoro: che cos’è e come è organizzato

Chiariamo subito che l’Ispettorato del Lavoro è un’agenzia o ente incaricato di compiere tutte le ispezioni finalizzate a garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di lavoro, previdenza e sicurezza. Tale struttura dipende dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stata, negli ultimi anni, normata con il d. lgs n. 149 del 2015, e nello specifico – a chiarirne attività e funzionamento – è intervenuto il dPR n. 109 del 2016. L’Ispettorato del Lavoro è caratterizzato da autonomia contabile e organizzativa, ed è sottoposto al controllo delle attività svolte, compiuto dal Ministero del Lavoro e dalla Corte dei Conti, che sono incaricati di svolgere verifiche periodiche per chiarire il raggiungimento dei target e la gestione oculata delle risorse. La sede centrale è a Roma, tuttavia l’Ispettorato del Lavoro ha anche sedi locali in tutta la penisola (Direzioni provinciali del Lavoro), che però non possono oltrepassare il numero totale di 80 unità.

L’Ispettorato del Lavoro è organizzato in tre organi di vertice:

  • Il Capo dell’Ispettorato rappresenta giuridicamente l’Agenzia e ne assume la responsabilità. Contribuisce all’attuazione delle linee guida approntate, in sinergia con il Consiglio di Amministrazione ed approvate dal Ministero del Lavoro;
  • Il Collegio dei revisori, diretto e presieduto dal Presidente del Collegio dei revisori. Il mandato di ciascun revisore dura 3 anni e non è ripetibile;
  • Il Consiglio di Amministrazione è formato da 4 membri di alta competenza in ambito di vigilanza e legislazione sociale. Funzione principale del Consiglio è collaborare con il capo dell’Ispettorato, per il buon esito di tutte le attività dell’ente.

Il ruolo dell’Ispettore: chi è e cosa fa

Ovviamente, è cruciale la figura dell’ispettore, che è presente in tutta Italia e può agire sia di propria iniziativa, sia in base ad una denuncia del lavoratore, appartenente al settore pubblico o al settore privato, indifferentemente. Egli va sul luogo di lavoro, senza dover avvertire l’imprenditore e datore di lavoro, che viene anzi controllato e sottoposto a verifiche e domande sul rispetto delle regole in materia di lavoro, previdenza e sicurezza. In verità, il ruolo degli ispettori dell’Ispettorato del Lavoro è stato ampliato ed oggi possono anche controllare l’osservanza degli obblighi disposti da Inps e Inail. È chiaro che lo scopo dell’attività dell’Ispettore è soprattutto proteggere il lavoratore e assicurare il rispetto delle norme di legge, contro fenomeni di sfruttamento o lavoro sommerso.

Tecnicamente, gli Ispettori del Lavoro sono membri della polizia giudiziaria, fanno riferimento ad una sede locale, ma giornalmente effettuano visite e controlli presso i luoghi di lavoro. Tali controlli -compiuti senza preavviso – sono svolti senza una divisa ad hoc (e quindi sono “in borghese”), recandosi in azienda, ufficio o fabbrica in una qualsiasi fascia oraria, senza restrizioni. Si tratta di azioni di indagine e accertamento, sia di ambito amministrativo, che di ambito penale. L’ispezione è caratterizzata da un vaglio dei documenti cartacei (contabili, contrattuali, previdenziali, assicurativi ecc.) riconducibili al datore di lavoro ed ai dipendenti, per verificare che sia tutto in regola. Ma non solo. L’ispettore ha anche libero accesso ai locali dell’impresa, al fine di controllare che l’attrezzatura, i macchinari, le misure di sicurezza e l’arredamento siano conformi alle previsioni di legge. Al termine dei controlli, l’ispettore redige un verbale scritto che, nel caso segnali violazioni, conduce alla denuncia di esse presso le Autorità competenti. Il rischio concreto, per il datore di lavoro, è pertanto quello di incappare nell’attribuzione di una responsabilità sul piano civile, penale o amministrativo, con sanzioni talvolta anche ingenti.

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Perché è utile la tutela dell’Ispettorato? Alcuni casi pratici

A questo punto, dovrebbe essere ormai chiaro perché talvolta il contributo dell’Ispettorato del Lavoro è necessario a garantire la posizione del lavoratore subordinato e a tutelare i suoi diritti. Ricapitoliamo per quali circostanze, l’intervento dell’ispettore è dunque auspicabile, magari attraverso una denuncia:

  • mancata retribuzione;
  • utilizzo di lavoratori in nero o con contratto irregolare, senza busta paga;
  • mancata osservanza di quanto indicato in busta paga;
  • mobbing subito;
  • ferie non godute non attribuite;
  • omesso versamento dei contributi INPS;
  • nessuna agevolazione in caso di stato di maternità o paternità;
  • orari di lavoro irregolari ed oltre il limite previsto in contratto;
  • ore di straordinario non pagate;
  • mancato versamento del TFR;
  • licenziamento senza giusta causa.

Come si può ben vedere, i casi pratici in cui è determinante l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro sono potenzialmente davvero tanti. Ciò che conta è che il lavoratore sia sempre al corrente di quelli che sono i suoi diritti e le tutele attivabili in caso di violazione, in modo che il rapporto di lavoro possa essere sempre rispettoso delle norme di legge.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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