Terza ondata Covid: quando potrebbe arrivare e previsioni esperti

Pubblicato il 27 Ottobre 2021 alle 08:15 Autore: Guglielmo Sano

Riaperture in vista del Natale? Gli studiosi avvertono: non abbassare la guardia in vista del’inverno e della terza ondata Covid

Terza ondata coronavirus: quando è data per certa e previsioni data

Terza ondata Covid: quando potrebbe arrivare e previsioni esperti

Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza si comincia a intravedere il picco della seconda ondata: le misure anti-contagio stanno dando i loro frutti e consentiranno di alleggerire le restrizioni in vista del Natale? Intanto, gli studiosi avvertono: non abbassare la guardia in vista della terza ondata Covid.

Terza ondata Covid: verso un inverno difficile

Il Ministro Speranza rassicura: tra 7-10 giorni la seconda ondata dovrebbe raggiungere il picco, in sostanza, l’andamento dell’epidemia si sta stabilizzando grazie alle misure anti-contagio messe in campo, dunque, si può pensare a una parziale riapertura delle attività commerciali e a una più ampia tolleranza delle interazioni sociali (anche solo facendo slittare il coprifuoco di qualche ora) in vista del Natale.

Adesso, “il rischio è che la politica sia tentata di sdrammatizzare la situazione come successo in estate, per rilanciare l’economia. Questo non deve assolutamente succedere. Adesso bisogna organizzarsi per la terza ondata Covid” le parole del Professor Fabrizio Pregliasco intervistato qualche giorno fa dal Giornale. Quando potrebbe concretizzarsi la cosiddetta terza ondata dei contagi? “Arriverà a febbraio” prevede un inverno difficile sempre il Prof. Pregliasco.

“Zona rossa diffusa” anche a Natale

A questo proposito, sulla scorta di molti altri esperti, Pregliasco ha sottolineato come, dal punto di vista strettamente sanitario, solo il “lockdown generalizzato” sembra essere in grado di appiattire la curva dei casi. Il virologo, però, non nasconde come tale misura appaia “insostenibile” per il paese allo stato dei fatti: tuttavia, se la situazione non dovesse migliorare, non si potrà fare altro che imporre una nuova “zona rossa” nazionale con tutti i rischi che ciò comporterebbe dal punto di vista della gestione del malcontento sociale che deriverebbe da tale scelta.

Una “zona rossa diffusa” anche durante le festività permetterà di affrontare meglio i prossimi 6-8 mesi, quando comincerà a estendersi la somministrazione del vaccino: così ha spento gli entusiasmi sulle riaperture il segretario nazionale dell’associazione dei medici Anaao Assomed Carlo Palermo pur riconoscendo la necessità di trovare un equilibrio tra necessità economiche e sanitarie.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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