Potere di acquisto cala anche se aumenta reddito. Che succede?

Pubblicato il 6 Aprile 2023 alle 12:22
Aggiornato il: 11 Aprile 2023 alle 12:01
Autore: Guglielmo Sano
Potere di acquisto diminuisce anche se aumenta reddito. Che succede?

Potere di acquisto cala anche se aumenta reddito. Che succede?

Nel suo ultimo focus sull’andamento dell’inflazione l’Istat rileva come contestualmente a un aumento, lieve, del reddito delle famiglie italiane si possa rilevare un vero e proprio crollo del potere d’acquisto delle stesse. Cosa sta succedendo? Uno sguardo ai dati più significativi sul tema.

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Potere di acquisto cala anche se aumenta reddito. Che succede?

Nel suo ultimo focus sull’andamento dell’inflazione l’Istat ha registrato una lieve crescita del reddito disponibile delle famiglie italiane: aumento sì anche se lieve, guardando bene, pari allo 0,8%, rispetto allo scorso trimestre. Il dato si muove in parallelo a quello sui prezzi al consumo che risulta in crescita, in forte crescita se raffrontato sempre allo scorso trimestre. Il reddito disponibile aumenta, dunque, i prezzi crescono e crescono anche i consumi finali in misura pari al 3%.

Nel frattempo, scende la propensione al risparmio: scende fino al 5,3%, ben due punti di percentuale in meno in confronto ai primi tre mesi dell’anno. In pratica, i consumatori – al netto di una diminuzione della pressione fiscale (-1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) – stanno mobilitando il denaro solitamente “messo da parte” per fronteggiare una perdita del potere d’acquisto che, in termini percentuali, è sceso di un ulteriore 3,7% se confrontato ai primi 3 mesi 2023.  

All’orizzonte tracollo dei consumi?

Insomma, l’inflazione continua a colpire duramente il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Dai dati si notano gli sforzi dei consumatori per mantenere il consueto stile di vita ma analizzando, per esempio, il volume delle vendite alimentari le associazioni di categoria rilevano che gli italiani “stanno stringendo la cinghia” tanto da poter dire che “sono a dieta”.

A livello generale, una previsione diffusa è che, anche se si eviterà la recessione (crescendo anche di percentuali inferiori a un punto), presto si riscontrerà un tracollo dei consumi se non si metterà un argine al carovita, mettendo al passo gli stipendi al costo della vita sul modello “scala mobile” una delle possibilità, o comunque non si contrasterà l’impennata dei costi dell’energia fino al rientro di questi entro i livelli del 2020.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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