Regolamento Oms rifiuto Italia: cosa è successo? Ultime notizie

Pubblicato il 19 Luglio 2025 alle 16:39 Autore: Guglielmo Sano
Regolamento Oms rifiuto Italia: il Governo annuncia di non voler adottare le nuove regole in caso di pandemia. Cosa cambia?

Regolamento Oms rifiuto Italia: cosa è successo? Ultime notizie

Regolamento Oms rifiuto Italia: il Governo Meloni annuncia all’Organizzazione Mondiale della Sanità di non voler adottare le nuove regole in caso di pandemia. Cosa cambia con la decisione dell’esecutivo? Uno sguardo veloce alle ultime notizie sull’argomento.

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Regolamento Oms rifiuto Italia: cosa è successo?

Sulla scorta dell’esperienza Covid, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riformato le procedure di risposta in caso di emergenza sanitaria globale. Tra i principali cambiamenti alle regole l’introduzione della definizione di “emergenza pandemica” – prima si parlava di “emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale”. Al di là della mera questione definitoria, l’obiettivo della riforma Oms sarebbe quello migliorare il coordinamento tra i singoli paesi in caso di emergenza sanitaria.

In breve, la revisione del normativo comporterebbe maggiori investimenti da parte dei singoli paesi nella prevenzione di crisi sanitarie. Inoltre, con l’aggiornamento si vuole modificare il sistema di certificazione vaccinale prevedendo un nuovo modello di attestazione delle somministrazioni uniformato a livello internazionale.

Perché il Governo non sottoscriverà l’aggiornamento?

Regolamento Oms rifiuto Italia: insomma, un quadro normativo più vincolante per i paesi aderenti all’organizzazione. Troppo vincolante, a quanto pare, per il Governo italiano che ha declinato la sottoscrizione delle nuove regole temendo un eccessivo peso, ai limiti dell’interferenza, dell’organizzazione nelle politiche nazionali.

Per questo il ministro della Sanità Orazio Schillaci ha inviato una lettera al direttore generale dell’Oms  Ghebreyesus, notificando il rifiuto ufficiale di adottare il nuovo regolamento. La decisione, scrive il ministro Schillaci, per tutelare l’autonomia decisionale dell’Italia e per mantenere la capacità dell’esecutivo di indirizzare le politiche sanitarie, in particolare, a proposito dei certificati vaccinali e delle risposte a eventuali emergenze. L’Italia si è mossa sulla scia degli Stati Uniti: entrambi i paesi continueranno a seguire il regolamento precedente risalente al 2005.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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