Stallo Matto: autopsia di un’elezione
[ad]Forse, se al posto di Calderoli, ad elaborare la nuova legge elettorale ci fossero tre menti come quelle di Condorcet, Arrow e Heller, dico forse, un ragno dal buco si potrebbe cavare. Ad esempio pensando a sistemi di tipo britannico, in cui l’elettore – all’interno di collegi nominali – deve votare per un numero di candidati pari al numero delle poltrone, magari anche esplicitando l’ordine di preferenza.
Il paradiso del maniaco del voto disgiunto, ma forse un sistema meno “controllabile”, con meno stratagemmi su liste e listini. Oppure un’esplicitazione di quello che comunque è il voto all’italiana. Invece di votare a favore, votare direttamente contro. Chi prende meno voti vince.
Potremmo organizzarlo come un vero e proprio contest televisivo, alla X-factor, con tanto di giuria (potremmo metterci Merkel, Obama ed Elio). O forse, come dice l’Economist (vedi copertina nella foto) più che di X-factor si tratterebbe di Zelig. Insomma, un altro piccolo passo prima di rassegnarci al nostro destino di villaggio vacanze, magari amministrato sapientemente da qualche politico del nord europa o americano, un unico amministratore delegato, che con la sua unicità ci eviti lo scomodo paradosso italiano.