Il suicidio del Pd nel finale del “romanzo Quirinale”

Pubblicato il 18 Aprile 2013 alle 10:42 Autore: Gianluca Borrelli

C’è anche una ipotesi di spartizione tra ex DS e ex Margherita che è stata fatta. Una sorta di patto risalente al 2006 secondo il quale questo Presidente toccava alla corrente di Franceschini Fioroni e Letta (gli ex Margherita) perché 7 anni fa avevano votato un ex PCI come presidente della Repubblica diligentemente e ora chiedono il conto. Non sono nuovi a questo genere di spartizioni e sembra che siano particolarmente feroci nelle loro richieste, basti ricordare le nomine delle authority nel 2010 che portarono alla vignetta di Staino

Ma sinceramente, parafrasando un proverbio inglese, se fosse vero sembrerebbe che sia la coda a muovere il cane e non viceversa. In fondo questa componente, anche contando i “lettiani”, non arriva nemmeno al 30%. Se poi davvero eleggessero Marini per questo motivo e poi andassero alle urne in queste condizioni solo per logiche di spartizione correntizia, probabilmente quelli di questa corrente, dopo l’inevitabile tracollo elettorale, sarebbero linciati dai militanti del partito e Franceschini, Fioroni e compagnia farebbero meglio a riparare all’estero.

Un altro indizio ancora più inconfessabile porta a logiche spartitorie di banche e consigli di amministrazione. Come diceva Flaiano in Italia non si può fare la rivoluzione perché ci conosciamo tutti, e quando Berlusconi ha minacciato bluffando che avrebbe portato il conflitto in ogni angolo del paese, in tutti i modi e con tutti i mezzi, molti gli hanno creduto ed hanno preferito sottomettersi ancora una volta alle sue richieste.

Il PD e le sue correnti avrebbero vista la loro atavica fame di poltrone soddisfatta, Berlusconi avrebbe avuto il proprio salvacondotto e una nuova forza e un nuovo potere per le sue aziende. E gli italiani? Beh, di loro chi se ne importa? Sono 20 anni che fanno questo e ancora li votano. Certo il PD con questa cosa fa il suo ultimo giro di giostra, anche perché i suoi elettori non hanno i sintomi dell’innamoramento tipico degli elettori di Berlusconi (gli innamorati si sa perdonano tutto), e questa volta i vari Bersani Finocchiaro ecc. la pagano. Intanto si fanno l’ultimo giro di giostra, un po’ come i musicisti del Titanic che secondo il racconto del famoso naufragio suonarono fino all’ultimo istante utile. La vita è breve bisogna assaporarne ogni momento fino alla fine e viverlo come se fosse l’ultimo.

In ogni caso, se i giovani appena eletti del PD, che non hanno colpe per gli inciuci precedenti, dovessero partecipare per disciplina di partito a quello in corso, non ci sarebbe più nessuna speranza. Una intera generazione di giovani, tantissimi, un vanto per il PD, mandata al macello in nome di non si sa bene cosa, visto che l’alternativa c’era ed era più che ragionevole. Anche loro saranno per sempre marchiati dall’inciucio, il danno che stanno per fare sarà permanente perché annienterà non solo il presente ma anche il futuro non solo del PD ma dell’intero centrosinistra in Italia. Di questo danno Bersani si porterà sulle spalle l’intera responsabilità politica. I discorsi di circostanza che Marini farà sottolineando a gran voce che non farà favoritismi verso nessuno cadranno nel vuoto. Nessuno crederà mai che il suo settennato non sia nato per salvare Berlusconi dai processi e garantirne il potere politico.

Dimenticavo, c’è ancora qualche elettore del PD, nello tsunami sui social network a seguito di questa notizia di abbraccio mortale, che crede che Bersani stia facendo per finta e che stia facendo un po’ come Severus Piton nel settimo libro della saga di Harry Potter, quando uccide Albus Silente, su sua richiesta, seguendo un piano concordato tra loro. Inizialmente tutti a dare addosso a Severus per poi riconoscerlo come un eroe.

Cerchiamo di essere seri. Una cosa del genere è ridicola (l’unica cosa in comune è che Severus fa una brutta fine e anche Bersani non sembra messo molto bene), per chiarirsi le idee bisogna sempre ricordarsi gli intrecci che ci sono tra gli apparati di PD e PDL come questo e per i più complottisti questo. Sempre in tema di MPS qui c’è un profilo di quello che è stato scelto come grande elettore al posto di Renzi. Quest’ultimo non potrà salvare il PD e non avrà alcuna chance di fare nulla, se si ribellerà si troverà partito, governo e presidente della repubblica contro e di certo non lo vedremo mai più in tv ospite delle reti mediaset a meno che non si sottometta anche lui. Farebbe prima a mettersi alla guida del M5S e a dargli un programma serio.

L'autore: Gianluca Borrelli

Salernitano, ingegnere delle telecomunicazioni, da sempre appassionato di politica. Ha vissuto e lavorato per anni all'estero tra Irlanda e Inghilterra. Fondatore ed editore del «Termometro Politico».
Tutti gli articoli di Gianluca Borrelli →