Il valzer dei disegni di legge presentati e poi ritirati

Pubblicato il 21 Maggio 2013 alle 18:03 Autore: Andrea Turco

Più che il Parlamento del fare sembra il Parlamento del “ritirare”. Nell’arco di due giorni infatti Pd e Pdl hanno presentato e poi subito ritirato tre disegni di legge che hanno creato polemiche e anche qualche problemino al governo Letta. In sintesi i tre ddl in questione erano quello anti-movimenti a firma Pd e quelli su condono e dimezzamento della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa a firma Pdl.

Il testo anti movimenti presentato dalla Finocchiaro non è ancora stato ritirato. Ma il capogruppo al Senato del Pd, Sergio Zanda, si è detto pronto a ritirarlo. “Sono stupito – spiega l’esponente Pd – il disegno di legge sull’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione era stato presentato nella scorsa legislatura e riproposto quasi automaticamente, come di prassi, visto che non era stato affrontato prima delle elezioni. Il testo ha un obiettivo molto trasparente, indicando norme sulla democrazia interna ai partiti e sulla trasparenza dei loro bilanci. Ma se questa è l’interpretazione, non ho alcun interesse a mantenere il provvedimento”. Di diverso avviso la collega Finocchiaro “Per quanto mi riguarda non si ritira”.

Lunedì invece era stato presentato dal senatore Pdl De Siano un emendamento che proponeva “di riaprire, fino al 31 dicembre 2013, i termini del condono edilizio 2003, in favore di coloro nei confronti dei quali le amministrazioni avevano adottato il provvedimento di diniego sulle domande precedentemente adottate”. Il testo aveva suscitato le critiche da parte del Pd contrario ad un nuovo condono. A calmare le acque l’ex ministro del Pdl Altero Matteoli che, intervistato da Tgcom24,  ha dichiarato: “Condoni? Il provvedimento è stato ritirato. Io comunque sono sempre stato culturalmente contrario”.

Infine oggi a creare trambusto è stato il testo presentato in commissione Giustizia del Senato, dal senatore Pdl Guido Compagna. Il ddl prevedeva il dimezzamento della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. In più niente intercettazioni e carcere per chi invece svolge attività di aiuto e di supporto dell’associazione mafiosa. Va da sé che il Pd ha visto nell’emendamento un salvacondotto per esponenti del Pdl indagati per associazione mafiosa: Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Raffaele Lombardo. Per evitare ulteriori problemi il capogruppo al Senato del Pdl Renato Schifani ha invitato Compagna a ritirare il testo. “Ho invitato il senatore Compagna a ritirare il ddl sul concorso esterno in associazione mafiosa e ho avuto precise assicurazioni in questo senso” ha assicurato l’ex presidente del Senato. Per Letta e il suo governo la strada delle riforme si annuncia piena di ostacoli.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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