Il pentito Giuffrè “La mafia votò Forza Italia perché ricevette delle garanzie”

Pubblicato il 22 Novembre 2013 alle 15:14 Autore: Redazione
Dell'Utri e Berlusconi

La mafia che sale sul “carretto di Forza Italia” perché aveva “ricevuto delle garanzie”. A rivelarlo è il pentito Nino Giuffrè in una deposizione al processo sulla trattativa Stato-mafia. L’ex membro della commissione di Cosa Nostra ha spiegato agli inquirenti il motivo che spinse i vertici della mafia ad appoggiare il movimento di Forza Italia, nel 1994. “C’era un atteggiamento generale di favore dell’opinione pubblica verso la nuova formazione politica, ma anche perché ci fu un accordo interno alla nostra organizzazione di votare per FI. Però – ha precisato Giuffrè – è vero che siamo saliti su questo carretto, ma non è che Cosa nostra sale sul primo carretto che passa. Siamo sì abili a capire chi è il vincitore, ma prima di salire ci sono state garanzie di persone vicine alla mafia. Dell’Utri aveva dato garanzie e per questo si è deciso di saltare sul carretto di Forza Italia”.

 

Dell'Utri e Berlusconi

Dell’Utri e Berlusconi

L’ex boss entra poi nel dettaglio parlando di altri politici coinvolti “Vizzini era il punto di riferimento per collocare la gente alle Poste”. Infine Giuffrè ha illustrato i due punti della strategia di Cosa Nostra adottata nella prima metà degli anni ’90: il primo riguardava l’eliminazione dei politici inaffidabili come Martelli e Craxi il secondo invece si rifaceva alle stragi mafiose del 1993.

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