Grillo, no alle scuse sulla Shoah. “In Italia, la democrazia è franata”.

Pubblicato il 15 Aprile 2014 alle 19:42 Autore: Carmela Adinolfi
grillo camera

”Io non chiedo scusa a nessuno, non ho mancato di rispetto a nessuno. Dovrebbero sostituire quel signore lì, il loro portavoce perché la comunicazione è importante”. Così Beppe Grillo risponde ai giornalisti in merito alla richiesta di scuse, invocate dalla comunità ebraica, all’indomani del post comparso sul suo blog. Nell’articolo, parafrasando “Se questo è un uomo” di Primo Levi, Grillo aveva attaccato Renzi e i partiti trasformando la scritta “Il lavoro rende liberi” impressa sul cancello di Auschwitz in “La P2 rende liberi”.

Nel corso della conferenza stampa, convocata dal M5S a Montecitorio per presentare #AbolirEquitalia, la proposta di legge con cui i grillini intendono abolire la società di riscossione dei tributi, il leader pentastellato è un fiume in piena. Attacca i giornalisti, serve stoccate a Renzi e non risparmia nemmeno un commento sulle vicende di Berlusconi e Dell’Utri. “Questo Paese sta franando nella sua matrice democrazia ed Equitalia è il simbolo di un rapporto criminogeno che ha questo Stato, che non esiste più con i cittadini che non esistono più” ha dichiarato Grillo all’inizio dell’incontro.

Alle europee del prossimo maggio – è convinto il leader genovese – il Movimento riuscirà ad imporsi: “Il 25 maggio cambierà la storia di questo Paese. Stiamo crescendo in modo esponenziale: il nostro è un virus, non ci ferma più nessuno – aggiunge Grillo – la storia è già cambiata”.

grillo conferenza camera

Una conferenza stampa dai toni accesi. Grillo ne ha per tutti, compresi i giornalisti, colpevoli di diffondere “le menzogne del governo”. “E’ possibile che siete così disinformati? Che fate queste domande stupide? I giornali hanno i mesi contati vi dovrete cercare un altro lavoro – dice rivolgendosi agli operatori accorsi in conferenza stampa – almeno non perseguitateci e non avallate più le menzogne”. Grazie al lavoro della stampa italiana “io sono uscito sui giornali tedeschi come il ‘fuhrer’ del M5S. Passo per razzista e antisemita, per stupratore, omofobo” lamenta Grillo ai giornalisti.

“Io non sono avversario di Renzi, non sono io il candidato. Il candidato contro Renzi è la democrazia, l’intelligenza e l’onestà che non è interpretata da questo ragazzotto messo lì dall’agenda europea” dice il leader pentastellato attaccando il premier Renzi. “Abbiamo questo pagliaccetto che fa tutto dopo il 25 di maggio” ha continuato, riferendosi al segretario Pd.

Non solo il premier nelle invettive del capo M5S, il cui movimento è dato in crescita, intorno al 25%, in tutti i sondaggi. Una conferenza dai toni elettorali, oltre che aggressivi, in cui Grillo commenta anche le vicende giudiziarie di Berlusconi e Dell’Utri “due persone che hanno condotto l’Italia al disastro” sentenzia e “che hanno fatto una fine ignobile”. E, in merito alla pena inflitta al leader di Forza Italia (servizi sociali, con attività di volontariato da svolgere almeno una volta a settimana)  Grillo conclude: “Berlusconi dovrà andare mezza giornata ai servizi sociali, per avere evaso centinaia di milioni. Non c’è che dire, conviene. Lo dico a tutti: evadete milioni, se poi la pena è una mezza giornata a settimana ai servizi sociali è un bell’investimento”.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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