L’ira di Grillo: “Via dal Movimento chi ha tradito”

Pubblicato il 17 Marzo 2013 alle 11:36 Autore: Redazione

I 14 voti in più con i quali Pietro Grasso è stato eletto presidente del Senato hanno (forse) un padre. Il M5s. Sarebbero arrivati da una parte di loro i voti decisivi che hanno permesso all’ex procuratore antimafia di salire sullo scranno di Palazzo Madama. Una divisione in piena regola. La prima all’interno del monolitico Movimento gestito da Beppe Grillo. Che, infatti, viste le prime crepe, è corso ai ripari scrivendo un duro post sul suo blog.

Via i traditori – Il leader dei Cinque Stelle ha dapprima criticato il voto segreto “ll voto segreto non ha senso, l’eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese”. Poi con un sillogismo tutto suo ha continuato: “Se questo è vero in generale, per il MoVimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più”. Infine l’invito ai suoi: “Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto”. L’intervento si conclude poi con un aut aut a chi ha tradito: “Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato: Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S. Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze”. Alla prima vera decisione politica, il Movimento si è già spaccato.

trasparenza

Le prime conferme – Intanto a confermare il voto di alcuni Cinque Stelle a favore di Grasso, ci pensa Francesco Campanella senatore grillino. Certo. “Le posso dire – rivela Campanella al sito d’informazione online Linkiesta – che c’è stato un gruppo di noi che ha votato per Grasso”.

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