Renzi, dopo il salva-Italia ecco “Sforbicia Italia”

Pubblicato il 6 Aprile 2014 alle 12:10 Autore: Emanuele Vena

“Dopo il cresci-Italia e il salva-Italia, è giunto il momento dello sforbicia-Italia: il primo passo sarà la creazione di un elenco di organismi inutili da cancellare subito”. Parola del premier Matteo Renzi che, intervistato da Qn, sottolinea: “non vorrei si pensasse che abolito il Cnel, le province e il Senato mi tranquillizzerò: per me quello è l’antipasto”. Quanto alla riforma di Palazzo Madama, criticata ieri da Silvio Berlusconi, dice: “a me basta che il Senato non costi più un centesimo, non sia eletto, non dia la fiducia, non voti il bilancio. Sul resto, si discute”. E sulla contrarietà di alcuni senatori Pd alla riforma riflette: “se una comunità democratica si dà delle regole poi deve rispettarla. Sono sicuro che tutti gli eletti del Pd si attesteranno sulle posizioni scelte dai nostri elettori e dai nostri organismi”. “Il mio partito – continua Renzi – ha fatto scelte coraggiose. Se qualcuno prova ora ad alzare la voce affinchè le cose annunciate non si facciano: beh, non mi spavento”.

Alla domanda su chi sia ad ostacolare le riforme risponde: “se vuole l’elenco finiamo domattina”. “Non mi sfugge che tra burocratici e politici ci sia un sacco di gente che sta facendo il tifo perchè il governo fallisca. Ma resteranno delusi”. Quanto al M5S, Beppe Grillo, sostiene Renzi, “perderà sia la partita politica sia la faccia perchè a breve sarà chiaro che i suoi parlamentari stanno tradendo il mandato ricevuto dagli elettori”. E sulle dure critiche ricevute dal comico dice: “solo insultandomi Grillo riesce a sentirsi vivo”. In merito alla spending review, esclude tagli per 2,5 miliardi alla spesa sanitaria: “una cifra del genere non è scritta nelle pagine più cupe del rapporto Cottarelli”. Infine, il premier riflette sul ddl lavoro: “bisogna che anche la sinistra cambi posizione. Di fronte ai picchi raggiunti dalla disoccupazione, non possiamo continuare a dire che siamo il partito dei lavoratori per poi frenare ogni riforma del mercato del lavoro. È ora di finirla con troppa ideologia”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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