Berlusconi, asse con Renzi su immigrati e unioni gay

Pubblicato il 23 Ottobre 2014 alle 18:33 Autore: Erika Carpinella
legge elettorale - berlusconi quirinale

Si fa sempre più forte l’alleanza sulle riforme tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. L’ex premier, durante la riunione con i parlamentari azzurri, ha fornito due assist al presidente del Consiglio aprendo ad unioni gay ed immigrati. “L’istituzione del dipartimento sulle libertà civili – spiega il Cav – rappresenta una naturale continuità di quanto abbiamo fatto finora e si occuperà anche dei diritti delle coppie dello stesso sesso: siamo arrivati alla conclusione che la legge tedesca sulle unioni civili rappresenti un giusto compromesso tra il rispetto profondo dei valori cristiani, a cui teniamo molto, e della famiglia tradizionale. Ma chi ha responsabilità pubbliche non può non intervenire quando le esigenze della società cambiano”. Parole che combaciano con quanto detto dal premier sulle unioni civili e che stridono invece con la linea della tolleranza zero perseguita dal leader di centrodestra Angelino Alfano.

renzi berlusconi
E anche sul tema immigrazione Berlusconi si mostra in sintonia con il premier promuovendo a pieni voti lo ius soli. “Era una nostra proposta – non manca di sottolineare – avevamo anche scritto un intervento. Siamo d’accordo e riteniamo che dare la cittadinanza a un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia”. Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie il leader della Lega Matteo Salvini, uno dei possibili alleati della coalizione di centrodestra. “Io sono assolutamente contrario! L’emergenza del momento non è regalare cittadinanze o diritto di voto. L’emergenza è rilanciare il lavoro in Italia: siamo noi gli ‘immigrati’ in casa nostra!”.

Silvio Berlusconi ha poi richiamato il premier Matteo Renzi a rispettare le condizioni e i termini del patto del Nazareno. Ieri infatti il Premier ha lasciato intendere, in merito alla legge elettorale, un’apertura al Movimento 5 Stelle, dopo la frenata di Berlusconi di passare dal premio di coalizione al premio di lista, e cioè al singolo partito.

In realtà in Forza Italia aleggia la convinzione che non si andrà a votare prima del 2018, e che se Renzi sta accelerando sulla nuova legge elettorale è perché intende usarla come arma per tenere a bada i democratici.
Il leader di Forza Italia ha ribadito che il suo partito farà opposizione al governo Renzi sulla politica economica e su quella estera, sottolineando però che loro sulle riforme sono aperti al dialogo, perché è già stato iniziato un percorso insieme.

Erika Carpinella