Yanis Varoufakis, ritratto del “falco anti-austerità”

Pubblicato il 6 Luglio 2015 alle 16:44 Autore: Felice Tommasino
Varoufakis, ex ministro delle Finanze del Governo Tsipras Grecia

Yanis Varoufakis, l’ormai ex ministro delle Finanze greco, è sempre stato un personaggio fuori dagli schemi. Già a febbraio, quando negli schemi, quelli della politica, c’era entrato come ministro del governo Tsipras, l’aveva fatto a modo suo: un annuncio sul suo blog poche ore prima dell’annuncio ufficiale. Ed eccolo all’indomani del referendum postare: “Minister no more!”. È questo il suo stile.

L’incarico di ministro delle Finanze

Le cerimonie non sembrano gradite a Varoufakis. Troppo schematizzanti per una personalità estroversa come la sua. Lui che da ministro dell’Economia greco avrebbe dovuto avere come chiodo fisso lo spread e gli accordi stipulati dai governi precedenti con i creditori, confessò di aver accettato l’incarico in realtà per un motivo assai più personale: un professore di lingue disoccupato giorni prima gli aveva chiesto di fare qualcosa per la Grecia. E lui memore di quell’incontro accettò. Determinanti per lui sono state dunque le parole del collega. Già, perché Yanis Varoufakis, prima di diventare l’affascinante ministro del governo Tsipras, era titolare della cattedra di economia presso l’Università del Texas di Austin. Da accademico si è definito “teologo ateo in un convento medievale”.

Varoufakis_dimesso

 

Miti, convinzioni e dogmi, soprattutto quelli delle scienze economiche a Varoufakis non sono mai andati giù. Lui punta a demolirli, come denuncia sul suo blog.

“The global Minotaur”: in America le origini della crisi finanziaria

Il “falco anti-austerity”, come è stato definito, sta lavorando ad un nuovo libro: “Reverse alchemy: Europe on the road to Disintegration”. Un titolo catastrofico per una realtà che non sembra di gran lunga migliore. Con i suoi saggi, Varoufakis ha già conquistato il pubblico. “The global Minotaur”, nel quale spiega come la crisi finanziaria globale affondi le sue radici in America, in attesa di esser tradotto in finlandese, è stato già ristampato in tedesco, greco, italiano e spagnolo.

Si è dimesso per far ripartire le trattative da zero

Dopo poco più di cinque mesi da ministro, Varoufakis ha deciso di lasciare il dicastero. Azzerare tutto, dopo la vittoria al referendum, e far ripartire le trattative tra Atene e Ue. È forse questa l’intenzione che si cela dietro il suo gesto.

Il fascino casual

Va via un po’ come era arrivato: all’improvviso. Nella sua ultima apparizione pubblica indossava una semplice t-shirt. L’ultimo saggio, forse, dello stile casual che è stato capace di attirare l’attenzione di non poche fans. Il fisico prestante, la moto e il fascino di chi va controcorrente. Tutto questo è Yanis Varoufakis. E poco conta, se non a farci meglio intendere il suo eclettismo, ricordare che in passato è stato consulente di una azienda di videogames. La prova d’orgoglio dei greci al referendum è anche una sua vittoria. La sua vittoria.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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